Salario minimo: raggiunto l’accordo sulla direttiva UE, ma non ci sarà nessun obbligo (e per noi non cambierà molto)

Consiglio e Parlamento europei hanno raggiunto un "accordo politico provvisorio sul progetto di direttiva sui salari minimi adeguati nell'UE", che imporrà a tutti gli Stati membri di affrontare il problema del lavoro. Cosa cambierà nella sostanza? Probabilmente nulla, dal momento che la direttiva non obbligherà gli Stati membri a cambiare i propri sistemi già esistenti, ma inviterà semplicemente a promuovere salari “adeguati ed equi” ai lavoratori

Raggiunta un’intesa per il salario minimo tra Consiglio, Parlamento e Commissione europea che “favorirà dei salari minimi adeguati nell’Ue e lo sviluppo della contrattazione collettiva”. L’intesa dovrà ora essere approvata in via definitiva da Parlamento e Consiglio europeo.

Un accordo salutato con immenso orgoglio da Ursula von der Leyen, la presidente della Commissione europea che in un tweet parla di nuove regole che “tuteleranno la dignità del lavoro e faranno in modo che il lavoro paghi”. Ma cosa cambierà nella sostanza?

In Italia si rimette in piazza un dibattito che dura da mesi, se non da anni: dei 27 Paesi dell’Unione, il salario minimo manca formalmente in sei Stati tra cui l’Italia, dove esiste la contrattazione collettiva.

Anche in fatto di salario minimo, insomma, siamo in forte ritardo e, una volta varata la direttiva, avremo due anni per adottarla . E rischieremo un nuovo buco nell’acqua, soprattutto considerando il fatto che i disegni di legge sulla materia sono bloccati, così come la riforma della rappresentanza sindacale. Inoltre, ci sarebbe da mettere d’accordo tutti, dalle parti sociali ai partiti politici. Un’impresa.

Che cosa prevede l’accordo

Come si legge nella nota, la direttiva, stabilisce procedure per l’adeguatezza del salario minimo legale, promuove la contrattazione collettiva sulla determinazione del salario e migliora l’accesso effettivo alla protezione del salario minimo per quei lavoratori che hanno diritto a un salario minimo ai sensi del diritto nazionale, ad esempio da un salario minimo legale o da contratti collettivi.
Gli Stati membri dell’Ue che hanno salari minimi in vigore dovranno stabilire un quadro procedurale per fissare e aggiornare i salari minimi secondo una serie di criteri.

In particolare, sono previsti:

Adeguatezza del salario minimo legale

Gli Stati membri con salari minimi legali sono tenuti a mettere in atto un quadro procedurale per fissare e aggiornare salari minimi secondo una serie di criteri chiari. Il Consiglio e il Parlamento europeo hanno convenuto che gli aggiornamenti dei salari minimi legali avverranno almeno ogni due anni (o al massimo ogni quattro anni per quei Paesi che utilizzano un meccanismo di indicizzazione automatica). Le parti sociali dovranno essere coinvolte nelle procedure di definizione e aggiornamento dei salari minimi legali.

Promozione della contrattazione collettiva sulla determinazione dei salari

Poiché la contrattazione collettiva sulla determinazione dei salari è uno strumento importante per garantire che i lavoratori possano beneficiare di salari minimi adeguati, la direttiva mira ad estendere la copertura dei lavoratori attraverso la contrattazione collettiva. Ecco perché i colegislatori hanno convenuto che i Paesi dovrebbero promuovere il rafforzamento della capacità delle parti sociali di impegnarsi nella contrattazione collettiva, compresa la protezione dei rappresentanti dei lavoratori.

L’accordo provvisorio tra il Consiglio e il Parlamento europeo, in particolare, prevede che laddove il tasso di copertura della contrattazione collettiva sia inferiore a una soglia dell’80% gli Stati membri dovrebbero definire un piano d’azione per promuovere la contrattazione collettiva.

Accesso efficace

Il Consiglio e il Parlamento europeo hanno inoltre concordato una serie di misure per migliorare l’accesso effettivo dei lavoratori alla protezione del salario minimo. Queste misure includono i controlli da parte degli ispettorati del lavoro, informazioni facilmente accessibili sulla protezione del salario minimo e lo sviluppo della capacità delle autorità di contrasto di perseguire i datori di lavoro non conformi.

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