Il sopralluogo è stato effettuato dai ricercatori dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Palermo, con un mezzo nautico
A Vulcano, nelle Eolie, il mare ha cambiato colore nella zona di Levante per via di un abbassamento del pH. A dirlo sono i ricercatori dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Palermo che in questi giorni hanno effettuato dei sopralluoghi nella zona.
Gli accertamenti fatti con un mezzo nautico che serve proprio per le osservazioni macroscopiche del fenomeno, le misure chimico-fisiche sul campo e il prelievo di campioni, hanno stabilito che il mare ha cambiato colore proprio per l’abbassamento del pH.
Come sappiamo, la CO2 assorbita dall’acqua di mare produce diverse reazioni chimiche che hanno implicazioni per gli abitanti del mare. Continuando ad assorbire sempre più biossido di carbonio, il pH diminuisce e il mare diventa più acido.
Sul sito dell'INGV Osservatorio Etneo è stato pubblicato il bollettino settimanale sul monitoraggio multiparametrico di Vulcano per il periodo 16 – 22 maggio 2022. https://t.co/Cnj4RXkEjc#INGV #Osservatorio Etneo #INGVPalermo #Vulcano #sorveglianzavulcanica pic.twitter.com/V0dQCigiAg
— INGVvulcani (@INGVvulcani) May 24, 2022
“Al fine di tutelare la sicurezza degli operatori – spiegano gli esperti – i campionamenti hanno riguardato il prelievo di acque di mare sul fondo marino in prossimità dei siti di emissione tramite rosetta azionata dall’imbarcazione, nonché il prelievo di gas gorgogliante dalla superficie dell’acqua”.
Ricercatori dell'INGV sezione di Palermo effettuano campionamenti delle acque marine a Vulcano, 24 maggio 2022. pic.twitter.com/3n6SGSXOn2
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I campionamenti sono stati effettuati anche nel laghetto termale dei fanghi termali chiuso ormai da tre anni perché posto sotto sequestro dalla procura della Repubblica di Barcellona, a seguito di illeciti edilizi accertati dai carabinieri di Vulcano e di Milazzo. Il laghetto, dicono gli esperti, rappresenta il sito di elezione per il monitoraggio del sistema idrotermale che alimenta il degassamento nell’area, con lo scopo finale di ottenere informazioni geotermobarometriche sull’evoluzione del sistema geotermico.
“Le misure in acqua di mare – puntualizza l’Ingv – hanno mostrato un generale e significativo abbassamento del pH in tutto il tratto di mare interessato”.
Fonte: Ingv
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