Recuperati in 11 anni da Ecotyre 60 milioni di pneumatici abbandonati che, se messi in fila, supererebbero la circonferenza della Terra all’equatore

Una quantità smisurata, davvero difficile da immaginare. Sono i PFU recuperati in 11 anni di attività dal consorzio EcoTyre, che ne ha avviato al corretto recupero ben 450 milioni di kg, pari a circa 60 milioni di pezzi. Se messi in fila, per intenderci, supererebbero addirittura la circonferenza della Terra all'equatore.

A consentire un risultato così straordinario è un lavoro certosino cominciato nel lontano 2011, con una rete di più di 700 soci che vanno dai piccoli artigiani e rivenditori italiani ai grandi gruppi industriali internazionali.

Il dato impressionante è contenuto nell’ultimo rapporto annuale di Ecotyre. E non è l’unico a essere stupefacente.

Solo nel 2021 sono stati raccolti 44.761.754 kg di PFU in tutte le Regioni d’Italia, di queste circa 42 milioni provengono dalla rete nazionale del ricambio (gommisti), 2 milioni e mezzo dagli autodemolitori ACI e il restante dai ritiri straordinari associati al progetto PFU Zero.

Sempre nel 2021, sono stati effettuati 18.057 ritiri presso 14.095 officine e gommisti sparsi su tutta la penisola, il 66% dei quali è di piccole dimensioni (con ritiri mediamente inferiore a 300 PFU), con un indice di puntualità medio, ossia la garanzia di effettuare il ritiro entro la data concordata, dell’82% nei centri urbani e del 78% nelle aree periferiche.

Questo è possibile soprattutto perché la raccolta è svolta in maniera capillare, dalle piccole isole ai comuni di montagna, con una logica di prossimità: i PFU raggiungono l’impianto di trattamento più vicino, riducendo km percorsi, costi ed emissioni inquinanti. EcoTyre si affida ad aziende rispettose dell’ambiente.

Attraverso tabelle e grafici intuitivi è possibile verificare mese per mese l’andamento di raccolta per area geografica, tipologia di PFU e gommisti serviti su EcoTyre Live.

Questo sistema di gestione degli Pneumatici giunti a fine vita ci salva da un rifiuto cosiddetto ʻpermanenteʼ: se lasciato in natura e in mare, necessita di centinaia di anni per degradarsi completamente.

Se gestito in modo corretto, invece, è riciclabile al 100%: la maggior parte dei PFU viene triturata generando il cosiddetto “granulato di gomma”, un materiale di riciclo riutilizzabile per diversi usi come i fondi stradali e le superfici sportive, per l’isolamento o per l’arredo urbano.

EcoTyre è la prima realtà ad essersi posta l’obiettivo ambizioso di completare il ciclo della circolarità della gomma, ossia di rendere possibile l’impiego di gomma devulcanizzata, direttamente derivante da PFU, in nuove mescole di gomma utilizzabili per la produzione di pneumatici ed altri prodotti.

Il progetto si chiama “Da Gomma a Gomma” e ad oggi è alla fase 4.0 cioè al processo di industrializzazione grazie alla partnership con primari soggetti industriali.

Durante l’anno appena trascorso abbiamo assistito a un graduale ritorno alla normalità a seguito della pandemia. – commenta Enrico Ambrogio, Presidente di EcoTyre – Siamo riusciti anche nel 2021 a raggiungere, addirittura superandoli leggermente, non solo i risultati e gli obiettivi previsti originariamente dalla legge, ma anche quelli di extra raccolta richiesti dal Ministero della Transizione Ecologica per coprire le inefficienze di una parte della filiera.

Per scaricare il report clicca qui

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