Salmonella ed E. Coli negli ovetti e nelle pizze: per Buitoni e Ferrero scatta la denuncia in Francia

Scandalo Escherichia Coli e Salmonella in Europa: Foodwatch denuncia i due colossi Nestlé e Ferrero, dopo i casi di contaminazione legati al consumo di pizza e ovetti al cioccolato

Non si placano le polemiche in Europa per le contaminazioni alimentari legate ai prodotti Buitoni (di proprietà del gruppo Nestlé) e Ferrero. Le due multinazionali, finite al centro della bufera per la presenza dei batteri Salmonella ed Escherichia Coli in alcuni alimenti confezionati, adesso rischiano di finire in tribunale a seguito della denuncia presentata dall’associazione francese Foodwatch – che si occupa di tutela dei diritti dei consumatori – insieme ai familiari delle persone interessate (in prevalenza bambini).

“Nestlé e Ferrero non sono al di sopra della legge” tuona l’associazione, che ha anche lanciato una petizione (alla quale hanno già aderito circa 9000 persone) per sostenere la denuncia.

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Lo scandalo che ha coinvolto Buitoni e Ferrero

Le due aziende sono state coinvolte in due dei più grandi scandali alimentari di quest’anno. A causa della presenza del batterio Escherichia Coli nella pizza Buitoni (commercializzata con il marchio “Fraich’Up”), decine di ragazzi e bambini sono stati male, mentre un neonato è deceduto poco dopo la nascita (probabilmente contaminato per via intrauterina) e un bambino di 8 anni è morto a seguito di una

“Questi stessi drammi si sono verificati poco dopo il consumo delle pizze Fraîch’Up di Buitoni, prodotte nello stesso stabilimento Nestlé contaminato da batteri E.Coli” tuona Foodwatch.

Invece i, casi di salmonellosi legati al consumo degli ovetti Kinder – prodotti da Ferrero – sono oltre 340 (di cui 266 confermati) in 13 Paesi d’Europa (fra cui l’Italia), secondo l’ultimo rapporto pubblicato il 18 maggio dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa).

Il 41% delle persone colpite da Salmonella sono state ricoverati in ospedale, ma per fortuna al momento non è stato segnalato alcun decesso. La contaminazione è partita dallo stabilimento Ferrero di Arlon (in Belgio), che per il momento resta chiuso ma che potrebbe riaprire il prossimo mese grazie a un’autorizzazione provvisoria.

La denuncia di Foodwatch

In entrambi i casi sono state le autorità sanitarie a dover dare l’allarme di fronte a un preoccupante picco epidemico. – spiega Foodwatch –  Tuttavia, l’avviso dovrebbe provenire dai produttori.

Le due aziende sono accusate di:

  • inganno aggravato
  • aver messo in pericolo gli altri
  • immissione sul mercato di prodotti nocivi per la salute ai sensi del Regolamento (CE) 178/2002 e astensione dall’attuazione di procedure per il ritiro o il richiamo dei prodotti
  • violazione delle disposizioni del codice del consumo e in particolare delle norme igieniche;
  • attacchi involontari all’integrità della persona;
  • esposizione o vendita di prodotti alimentari adulterati o corrotti e nocivi;
  • esportazione in un Paese extra-Ue di un prodotto alimentare dannoso per la salute

“Insieme chiediamo al sistema giudiziario totale trasparenza, sanzioni esemplari a Nestlé e Ferrero e un risarcimento adeguato per le vittime” conclude Foodwatch.

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Fonte: Foodwatch 

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