Allenatore di basket colpisce un’atleta 17enne con uno schiaffo durante una partita: no, questo non è sport, è violenza

Bufera nel mondo del basket: nel corso di una partita l'allenatore del Basket Roma ha colpito alla nuca una giocatrice di 17 anni, "colpevole" di aver sbagliato un tiro. Questa violenza nel mondo dello sport, che dovrebbe educare al rispetto, non può essere tollerata!

Sbagliare un tiro può capitare anche agli atleti più bravi, così come perdere fa parte del gioco in qualsiasi sport. Eppure a un’atleta 17enne del Basket Roma un banale errore è costato uno schiaffo sulla nuca, sferrato dal suo allenatore Luciano Bongiorno. L’episodio è avvenuto ieri al PalaSojourner di Rieti, durante il match di spareggio della serie B femminile contro la Panthers Roseto, squadra di Roseto degli Abruzzi.

Fra il primo e il secondo tempo, mentre la giocatrice si dirigeva verso la panchina, il coach si è avvicinato a lei per rimproverarla. Ma non si è limitato a questo: come si vede nei filmati diventati virali sui social, per punirla l’ha colpita con la mano nella zona della nuca. Un gesto gravissimo e umiliante, che non ha proprio nulla di sportivo e che è stato subito fermamente condannato anche dalla Asd Basket Roma, che ha voluto prendere le distanze da quanto successo:

In merito a quanto accaduto durante l’incontro di serie B femminile tra Basket Roma e Panthers Roseto, la società Basket Roma ritiene il gesto che si vede nelle immagini che stanno facendo il giro del web un gesto deplorevole che non fa parte minimamente del modo di educare e allenare tutti i nostri ragazzi e si scusa per quanto avvenuto, in primo luogo con l’atleta e la sua famiglia, dei quali chiediamo di rispettare la privacy. – si legge nel comunicato diffuso sui canali social – Vogliamo sottolineare che questo episodio, avvenuto in un momento di tensione agonistica sarebbe dovuto essere gestito diversamente come è doveroso da parte di chi come noi deve avere come primo obiettivo il rispetto e l’insegnamento di valori importanti come la “non violenza” verbale ne tantomeno fisica.

Sulla vergognosa vicenda sono intervenute diverse associazioni, fra cui ASSIST (Associazione Nazionale Atlete) e Associazione Diffrenza Donna, chiedendo la radiazione dell’allenatore del Basket Roma

Non ci sono altre parole se non che questo è un gesto vergognoso e inaccettabile: un grave episodio che richiede provvedimenti tempestivi ed esemplari da parte della Federbasket. Chiediamo con decisione l’immediato intervento del presidente del CONI Giovanni Malagò e del Presidente della Federazione Pallacanestro, Giovanni Petrucci, perché l’allenatore venga immediatamente radiato e non abbia più modo di esercitare la professione.

Le scuse dell’allenatore e il chiarimento della mamma della giocatrice

Travolto dalla bufera, il coach Luciano Bongiorno ha deciso di scusarsi per il suo gesto con queste parole:

Sono stato protagonista di un episodio spiacevole e mi scuso per quanto è successo. Conosco l’atleta in questione da quando aveva 6 anni e sono entrato in campo a gioco fermo per spronarla, con un linguaggio del corpo troppo violento e facendo un gesto che dalle immagini appare diverso da quello che in effetti è stato, ovvero una pacca sulla coda dei capelli; non c’era nessun intento diverso, nessuna intenzione di colpirla in alcun modo. Faccio l’allenatore da 32 anni e non mi è mai successo niente del genere. Il Basket Roma è una società sana e rispettosa di determinati valori e completamente estranea ad atteggiamenti del genere.

Anche la mamma della 17enne ha voluto rompere il silenzio, spiegando il suo punto di vista e minimizzando la portata dell’episodio:

Sono molto amareggiata dal fatto che le immagini dell’episodio di ieri stiano facendo il giro del web. Mia figlia è molto tranquilla, e questo è quello che conta per me. Conosciamo Luciano da quando aveva 6 anni, età in cui ha iniziato l’attività di minibasket, abbiamo un ottimo rapporto e lui per mia figlia è come un secondo papà. alla fine della partita con Luciano ci siamo confrontati su quanto accaduto convenendo che non sono gesti belli da vedere, e possono essere fraintesi da chi non conosce il rapporto che c’è tra di noi. Preciso anche, essendo stata presente all’incontro, che non è stato un ceffone ma una pacca sulla coda. Quindi vi pregherei di interrompere questa tempesta mediatica che non giova a nessuno.

Nello sport non può esserci spazio per la violenza

Ma il fatto di conoscere da tanti anni un atleta può giustificare un comportamento così aggressivo da parte di un allenatore che dovrebbe educare ai principi del rispetto e dell’educazione? Per noi la risposta è no. Nello sport non dovrebbe mai esserci spazio per alcuna forma di violenza, che va sempre e comunque condannata. Ed è assurdo che ci sia bisogno di ribadirlo…

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Fonti: Basket Roma/Assist

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