Sta eruttando di nuovo il vulcano sottomarino Kavachi anche noto come Sharkano per la presenta di squali che abitano il cratere sommerso e che secondo gli esperti sarebbero stati interessati da delle mutazioni che hanno consentito loro di sopravvivere in quell'ambiente estremo
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Il vulcano sottomarino Kavachi è uno dei vulcani più attivi di tutto l’Oceano Pacifico. Questo cratere sommerso si trova nei pressi delle Isole Salomone, ma da tutti è conosciuto più con il nome di “Sharkano” che di Kavachi. Nel 2015 alcuni scienziati hanno osservato difatti nel suo cratere una ricca popolazione di squali martello “mutanti”.
Gli squali di Sharkano
Gli squali indentificati sono riusciti sorprendentemente ad adattarsi alle acque acide ed estremamente calde che custodiscono il cratere, suscitando la curiosità di molti esperti. In tanti si sono chiesti in che modo la mutazione abbia alterato la corporatura robusta degli squali martello ora che il vulcano ha ripreso a eruttare.
Studiare i vulcani sottomarini è però estremamente difficile. I crateri non sono infatti facilmente accessibili poiché sommersi. Solamente una strumentazione adatta può aiutare in questo caso a valutare in che modo i vulcani sottomarini abbiano plasmato l’ambiente circostante.
Nel 2016 la NASA aveva lanciato la missione Exploring the Sharkano, approfittando di una pausa della sua attività vulcanica. Gli esperti hanno prelevato dei campioni dal bordo del cratere, misurato la temperatura dell’acqua e trovato all’interno del cono vulcanico piccoli pesci, squali e animali gelatinosi.
La presenza di questa grande fauna marina ha sollevato nuove domande sugli ambienti estremi in cui gli organismi marini siano in grado di sopravvivere. Altri ricercatori specificano tuttavia che sia più che normale che la vita marina continui a fiorire anche in queste condizioni.
La prima eruzione
Il vulcano Kavachi si è formato dalla tettonica delle placche. Sebbene si stimi che il cratere sia molto antico, la prima eruzione è stata registrata nel 1939. Tale attività vulcanica ha dato origine a delle isole effimere che sono state poi erose e spazzate via dalle onde oceaniche.
Dal 1939 il vulcano sottomarino ha vissuto 36 periodi eruttivi.
Gli esperti ipotizzano che la sommità del cratere si trovi attualmente a 20 metri sotto il livello del mare e che la base del cono vulcanico sia localizzata a una profondità di 1,2 km.
Sharkano oggi
Sharkano è entrato nella fase eruttiva nell’ottobre del 2021 e nei mesi di aprile e maggio si è verificata una serie di eruzioni ripresa dalle immagini satellitari della NASA. Prima di questa recente attività, solamente nel 2007 e nel 2014 erano state registrate delle grandi eruzioni significative con vapori e ceneri visibili dalle isole circostanti.
Il vulcano “produce lave che vanno dal basaltico, ricco di magnesio e ferro, all’andesitico, che contiene più silice. È noto per avere eruzioni freatomagmatiche in cui l’interazione di magma e acqua provoca eruzioni esplosive che espellono vapore, cenere, frammenti di roccia vulcanica e bombe incandescenti”, spiegano gli scienziati della NASA.
Fonte: NASA Earth
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