Non solo Palio di Siena: in Italia sono troppe le manifestazioni in cui si sfruttano animali come cavalli, asini e buoi. Ma nessuna tradizione può giustificare lo sfruttamento.
Ci risiamo. Dopo due anni di stop a causa della pandemia di Covid-19, nel borgo di Torrita di Siena il 29 maggio si terrà il tradizionale Palio dei Somari. Una manifestazione molto sentita dai toscani, che però non ha niente di divertente o piacevole, visto che vengono sfruttati dei poveri asini costretti a correre. Alla corsa partecipano diversi animali assegnati per estrazione alle varie Contrade, che vengono montati dai rispettivi fantini.
Quando il primo asino compie i quattro giri della pista viene decretato il vincitore. Il Palio dei Somari viene organizzato dal lontano 1966, in omaggio a San Giuseppe, come evento conclusivo di otto giorni di festa delle contrade. Ma ogni anno, puntualmente si riaccende il dibattito su questa manifestazione che non tiene conto del benessere animale.
A scagliarsi contro questa tradizione anacronistica e crudele, che quest’anno sarà ispirata alla pace, l’associazione Italian Horse Protection (IHP):
Nel 2022 sarebbe giunto il momento di scollegare il concetto di festa popolare dall’uso degli animali – sottolinea il presidente di Ihp Sonny Richichi. – Sfruttare gli animali, agire contro la loro volontà e farli soffrire per il divertimento degli esseri umani deve essere considerato un retaggio del passato: gli animali non si divertono a fare le gare. Queste manifestazioni non sono degne di una società civile e matura come quella toscana. Chiediamo agli organizzatori e al Comune di sostituire la corsa degli asini con attività che non contemplino l’uso di animali, seguendo l’esempio di Comuni italiani come Lodi, Pavia, Mola di Bari, Castelfiorentino e diversi altri che hanno scelto di non sfruttare animali durante le proprie celebrazioni civili e religiose Ci rivolgiamo direttamente al presidente della Regione, Eugenio Giani, profondo conoscitore delle tradizioni del territorio, affinché si impegni nel corso del suo mandato a favorire un cambiamento culturale e normativo in grado di adeguare le manifestazioni popolari al tempo presente e alle mutate sensibilità di un numero sempre crescente di cittadini.
In Italia pullulano le manifestazioni all’insegna dello sfruttamento degli animali
Il Palio dei Somari non è affatto l’unico evento controverso. Il più noto Palio di Siena, che quest’anno si svolgerà il 2 luglio, infiamma da sempre l’opinione pubblica, visto che non sono affatto rari gli incidenti e gli epiloghi drammatici. Dagli anni ’70 ad oggi, infatti, sono una 50ina i cavalli morti o abbattuti in occasione della popolare manifestazione toscana.
Ma basta spulciare un po’ sul web per scoprire che in Toscana, ma non solo, sono numerosissimi gli eventi all’insegna dello sfruttamento degli animali. Il 29 maggio a Ferrara si terrà quello che è considerato il Palio più antico del mondo, mentre a Fermo ad agosto si svolgerà la Cavalcata dell’Assunta, una corsa al galoppo che vuole celebrare la devozione della città alla patrona Santa Maria Vergine Assunta.
Non solo cavalli e asini: nel nostro Paese sono ancora molto diffuse anche le Carresi, le tradizionali corsi dei buoi, che si tengono in varie Regioni, fra cui Puglia, Molise e il Piemonte. Qui, in occasione delle feste dei santi patroni, questi poveri animali sono costretti a trainare carri carichi di persone e a correre fino allo sfinimento per diversi chilometri, mentre vengono spronati con bastoni chiodati e verghe. Una crudeltà contro cui si battono da tempo diverse associazioni animaliste.
L’abolizione di questi eventi, però, incontra la resistenza da parte di chi difende a spada tratta l’importanza delle tradizioni. Ma nel 2022 è inaccettabile che le tradizioni non tengano conto del benessere animali. Le cose possono e devono essere cambiate.
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Fonti: IHP/Palio dei Somari
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