Creme solari: tutto quello che dovresti sapere sull’avobenzone, il filtro più usato al mondo

La FDA americana lo ritiene sicuro e anche la guida ai solari dell'EWG di fatto lo promuove, nonostante le criticità segnalate da vari studi. Parliamo dell'avobenzone, un filtro chimico controverso ma quasi onnipresente nelle creme solari

Sta arrivando l’estate ed è tempo di acquistare una buona crema solare che ci protegga ma allo stesso tempo sia priva di ingredienti controversi. Più volte abbiamo parlato dell’INCI di questi prodotti, che in alcuni casi può essere lungo e contenere sostanze la cui sicurezza per la salute o l’ambiente è stata messa più volte in discussione da studi scientifici.

Tra queste vi è l’avobenzone (Butyl Methoxydibenzoylmethane), un composto chimico in grado di assorbire la luce ultravioletta, spesso utilizzato come ingrediente nelle creme solari. Si tratta del filtro UV più popolare al mondo, una sostanza instabile (se esposta alla luce) che nella maggior parte dei casi viene associata ad altri ingredienti (stabilizzanti) per poter essere del tutto efficace e far sì che il prodotto offra una protezione ad ampio spettro.

In molti Paesi viene usato in combinazione con ossido di zinco o biossido di titanio, ma negli Stati Uniti questa combinazione non è consentita.

Nonostante ci siano diversi studi che sono arrivati a risultati non proprio rincuoranti in merito alla sicurezza di questa sostanza, la FDA americana ritiene l’avobenzone sicuro, a patto che la concentrazione sia limitata al 3% nelle formulazioni per la protezione solare.

Anche la Guida dell’EWG, che ogni anno si occupa di segnalare i solari migliori (anche dal punto di vista degli ingredienti) presenti sul mercato americano, di fatto lo promuove come il filtro chimico potremmo dire “meno peggio” o più accettabile. L’EWG, infatti, consiglia principalmente l’uso di creme solari con filtri minerali (fisici) ma nelle sue classifiche spesso compaiono anche creme in cui è presente l’avobenzone (mentre viene sconsigliato del tutto l’ossibenzone).

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Nonostante questo, l’avobenzone resta una sostanza controversa, come mostrato anche da uno studio della FDA stessa che ha mostrato come, al pari di altri filtri solari, anche l’avobenzone può rimanere nel sangue per lungo tempo dopo essere stato spalmato sulla pelle con una crema solare.

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C’è poi un altro problema: l‘avobenzone a contatto con il cloro può sprigionare sostanze tossiche, che a lungo andare possono causare disfunzioni renali ed epatiche ma anche disturbi del sistema nervoso, come scoperto da uno studio di qualche anno fa di cui vi avevamo parlato: Creme solari: se esposte al cloro possono sprigionare sostanze tossiche

Non dimentichiamo infine l’impatto ambientale di questo filtro solare. Non a caso le Hawaii hanno deciso che dal 1° gennaio 2023 sarà vietata la vendita delle creme solari con avobenzone e octocrylenedue, filtri che si aggiungono a quelli già banditi in precedenza.

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Considerando tutto questo, noi continuiamo a preferire le creme solari a base di filtri minerali. Ve ne abbiamo consigliate alcune nel seguente articolo:

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Fonte: EWG / Health Line

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