Come possiamo, noi cittadini, migliorare la mobilità nelle nostre città? Dalla scorsa settimana, a Bologna, è possibile partecipare a una vera e propria iniziativa di citizen science attraverso un’app sperimentale. Previsti anche premi di carsharing e bikesharing. Ma se intanto le Amministrazioni cominciassero a investire in mezzi di trasporto efficienti?
Un esperimento che parte da Bologna e che potrebbe presto interessare altre città. È Pollicino, un’indagine alla quale per il momento sono chiamati a partecipare i cittadini bolognesi che abbiano più di 16 anni. Lo scopo è quello di conoscere le abitudini di spostamento per migliorare i servizi e scegliere le azioni più efficaci per rendere la mobilità locale.
Per la prima volta in Italia, i cittadini possono osservare e analizzare la mobilità del presente contribuendo a costruire nel futuro soluzioni di mobilità più efficienti e con minori impatti ambientali. E lo potranno fare tramite un’app – IoPollicino ( disponibile sull’App Store iOS, il Play Store di Android )-, in cui condivideranno in forma anonima i dati sui propri spostamenti.
Un’iniziativa innovativa dell’Osservatorio nazionale sulla sharing mobility i cui promotori sono il Ministero della Transizione Ecologica, il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e la Fondazione per lo sviluppo sostenibile.
Come partecipare a Pollicino
Per la durata di 4-6 settimane, la prima fase del progetto Pollicino consiste nella raccolta dei dati. Tutti i cittadini di Bologna maggiori di 16 anni possono partecipare per offrire il loro contributo.
Per partecipare, non bisognerà fare altro che scaricare l’app IoPollicino tramite Play Store o Apple Store (susdef.qrd.by/iopollicino) sul proprio telefono e acconsentire al trattamento dei propri dati personali e alla geolocalizzazione del proprio smartphone. Basterà a questo punto tenere operativa l’app per 7 giorni, affinché vengano registrati in maniera anonima tutti gli spostamenti quotidiani.
Al termine dei 7 giorni d’indagine, completati con successo tutti gli obiettivi proposti dall’app, il proprio contributo al progetto Pollicino potrà dirsi concluso e sarà possibile ricevere i premi offerti dai partner del progetto che ne sostengono le finalità: Decathlon, Corrente, Bomob, Tper, Natura Sì, Enjoy, Ridemovi, Roger e Librerie.coop.
Tra le ricompense offerte figurano minuti gratuiti di carsharing e bikesharing, abbonamenti annuali al trasporto pubblico, esperienze sportive, abbonamenti mensili al parcheggio, nonché sconti per beni alimentari e culturali.
Questo nuovo tipo d’indagine, che prende il nome di Future Mobility Survey e, a partire dalle informazioni raccolte sullo stato della mobilità attuale, avrebbe poi lo scopo di arricchire la pianificazione della mobilità del futuro. Il presupposto, infatti, è che la conoscenza delle abitudini e dei comportamenti di mobilità dei cittadini è una componente fondamentale per modificare la mobilità all’interno di un territorio, individuando soluzioni più efficienti e con minori impatti ambientali.
Il progetto Pollicino – ha spiegato l’Assessora alla mobilità di Bologna, Valentina Orioli – rappresenta un’occasione importante per fare il punto sul modo in cui si muovono i cittadini a Bologna nella ripresa post Covid e a tre anni dall’approvazione definitiva del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile. In questo modo il Comune avrà dei dati aggiornati che sicuramente saranno utili alla città, che si appresta a sviluppare le linee strategiche del Pums, per una stagione di progetti attenta ad incentivare la mobilità sostenibile in tutte le sue forme e a pianificare più in generale lo spazio pubblico.
Bologna è la prima città italiana dove verrà condotta la sperimentazione di una Future mobility survey, con l’obiettivo di perfezionare gli strumenti utilizzati. Terminata la prima fase dedicata alla raccolta dei dati, inizierà la fase di analisi che condurrà alla pubblicazione di un rapporto con i risultati del progetto Pollicino e all’organizzazione di un evento pubblico aperto a tutti i cittadini bolognesi, previsto per la fine del 2022.
Una sperimentazione “smart”, insomma, per migliorare le politiche e le misure per la riduzione degli impatti sociali e ambientali della mobilità. Ma una domanda ci nasce spontanea: la mobilità, disatrosa in molte città, è sotto gli occhi di tutti. Spendere energie in azioni già pienamente concretizzabili no?
Seguici su Telegram | Instagram | Facebook | TikTok | Youtube
Fonti: Osservatorio nazionale sulla sharing mobility / Comune di Bologna
Leggi anche: