Shock a Roma: trovato un cucciolo di cinghiale decapitato nel Parco dell’Insugherata

Orrore nel Parco dell'Insugherata di Roma: rinvenuto un cucciolo di cinghiale morto, decapitato senza pietà. No, neanche l'emergenza della peste suina africana non può giustificare una tale barbarie...

Macabro ritrovamento a Roma, nella riserva naturale dell’Insugherata: qui alcuni passanti che passeggiavano nel parco si sono imbattuti in un piccolo cinghiale decapitato. Di fronte a quella scena raccapricciante, hanno immediatamente denunciato l’episodio alle forze dell’ordine.

Sul posto sono arrivati quindi gli agenti della polizia locale e il personale veterinario dell’Asl Roma 1 per fare gli accertamenti, ma al momento è mistero sulle cause della morte del cucciolo. Il timore è che si sia trattato di un gesto barbaro compiuto da qualcuno, che non ha avuto alcuna pietà, approfittando del pretesto dell’allarme della peste suina africana, arrivata di recente anche nella capitale (anche se non è ancora escluso che possa essersi trattato di un attacco da parte di altri animali selvatici).

Al momento la testa del cucciolo di Cinghiale non si trova, e questo mi fa pensare ad un gesto di violenza nuda e cruda nei confronti di chi non può difendersi. – commenta  Maurizio Lombardi Leonardi, responsabile del Dipartimento Nazionale Tutela e Benessere Degli Animali – La situazione Cinghiali a Roma va risolta nell’ immediato, altrimenti si rischia di innescare un escalation di violenza gratuita da parte di quelle persone Antianimaliste. Chiederò a breve un incontro con il Sindaco Gualtieri, c’è bisogno di soluzioni nell’ immediato, per salvaguardare il benessere dei cinghiali. E non è con l’ abbattimento che verrà risolta la situazione, bisogna mettere in atto una Campagna di sterilizzazione tramite immunovaccino ,un progetto facilmente adottabile nella nostra realtà cittadina. Mi preme comunque ricordare alla Giunta Capitolina che i cinghiali sono animali onnivori e molto adattabili, dunque per loro i cassonetti della spazzatura sono un’importante risorsa alimentare, soprattutto se capita che – per una cattiva gestione cittadina o abitudini scorrette delle persone – siano circondati da sacchetti contenenti resti di cibo.

Sull’inquietante vicenda è intervenuta anche la presidente dell’associazione animalista e ambientalista EARTH ODV, Valentina Coppola puntando il dito contro la narrazione giornalistica della peste suina africana offerta in queste ultime settimane e contro le istituzioni, che stanno rispondendo all’emergenza con la soluzione estrema degli abbattimenti dei cinghiali:

Questa barbarie è il frutto di continue comunicazioni allarmistiche da parte dei media e di un perdurante immobilità ed incapacità gestionale politica. E chi ci rimette?

Ancora una volta a rimetterci la pelle (così come accaduto per l’influenza aviaria e per le altre epidemie) sono i poveri animali. Ma la peste suina africano non può giustificare una barbarie come quella che si è verificata all’Insugherata. Il nostro augurio è che il responsabile di questo atto vergognoso venga individuato e punito al più presto.

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Fonti: Maurizio Leonardi Lombardi (Facebook)/EARTH ODV

Leggi tutto sulla peste suina africana:

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