Secondo una recente ricerca le nostre scelte alimentari influenzerebbero il nostro microbioma intestinale e, a sua volta, anche la capacità del nostro organismo di resistere agli effetti degli antibiotici.
Gli adulti sani che seguono una dieta diversificata con almeno 8-10 grammi di fibra solubile al giorno, hanno meno microbi resistenti agli antibiotici nelle loro viscere. Questo è quanto riporta uno studio pubblicato dagli scienziati dell’Agricultural Research Service.
I microbi che hanno resistenza a vari antibiotici comunemente usati, come la tetraciclina e l’aminoglicoside, sono una rilevante fonte di rischio, e secondo gli esperti il problema della resistenza antimicrobica (AMR) è probabile che peggiori nei prossimi decenni.
La resistenza antimicrobica è in gran parte basata sul microbioma intestinale, e i risultati suggeriscono che modificare la propria dieta può aiutare a gestire tale problematica.
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Lo studio
In questo studio, i ricercatori stavano cercando associazioni specifiche dei livelli di geni di resistenza agli antibiotici, nei microbi dell’intestino umano con fibre e proteine animali.
Hanno scoperto che seguire regolarmente una dieta con livelli elevati di fibre e livelli più bassi di proteine è significativamente correlato a livelli più bassi di geni in grado di resistere agli antibiotici (ARG).
I pazienti con livelli più bassi di ARG nei loro microbiomi intestinali avevano anche una maggiore abbondanza di microbi anaerobici stretti, ossia batteri che non prosperano quando è presente l’ossigeno, e sono un segno distintivo di un intestino sano con bassa infiammazione.
Ma al tempo stesso la quantità di proteine animali nella dieta non stava a indicare alti livelli di geni di resistenza. L’evidenza più forte era legata a maggiori quantità di fibre solubili, che portavano a livelli più bassi di geni in grado di resistere agli antibiotici.
La fibra solubile, come suggerisce il nome, si dissolve in acqua ed è il principale tipo di fibra presente nei cereali come l’orzo e l’avena, nei legumi come fagioli, lenticchie e piselli, nei semi come semi di chia e frutta secca, e alcuni tipi di frutta e verdura come carote, frutti di bosco, carciofi, broccoli e zucca.
Questa ricerca sottolinea l’importanza dell’alimentazione, e di come le nostre scelte dietetiche forniscono cibo per i microbi intestinali; quindi, tutto ciò che mangiamo potrebbe aiutare a ridurre la resistenza antimicrobica modificando il microbioma intestinale.
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Fonte: ASM Journal
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