Una carenza di questa vitamina, meno presente nel sangue delle donne dalla pelle più scura, aumenterebbe il rischio di tumore della mammella secondo un recente studio condotto negli Stati Uniti
Il tumore al seno rappresenta il 30% ti tutte le neoplasie femminili ed è ancora, purtroppo, la prima causa di mortalità oncologica per le donne in tutto il mondo. Anche se, grazie alle diagnosi precoci e alle terapie efficaci, questo tumore è sempre più curabile e la sopravvivenza per le pazienti è in netto aumento, molto si può fare ancora per la prevenzione di questa malattia.
Esistono screening periodici a cui potersi sottoporre e molte campagne di sensibilizzazione e prevenzione invitano le donne a controllare più spesso la salute del proprio seno (anche attraverso l’autopalpazione, di cui abbiamo parlato in questo articolo), tuttavia molta differenza la fanno anche le nostre abitudini alimentari, il nostro stile di vita, l’esposizione ad agenti inquinanti.
Un nuovo studio condotto negli Stati Uniti, per esempio, ha dimostrato che le donne con un livello basso di vitamina D nel sangue sono maggiormente esposte al rischio di tumore della mammella. Livelli bassi di questa vitamina sarebbero connessi anche all’insorgenza di malattie autoimmuni e altre patologie (come ad esempio il Coronavirus).
I ricercatori americani si sono interessati ad una particolare fascia della popolazione, ovvero quella delle donne di origine afroamericana o ispanica: si ritiene infatti che quasi due testi delle donne di colore e oltre un terzo delle donne ispaniche che vivono negli Stati Uniti soffrano di carenza di vitamina D – e ciò a causa della colorazione più scura della pelle, che corrisponde a livelli più elevati di melanina.
Inoltre, mentre le donne bianche hanno più alte probabilità di sviluppare il tumore della mammella rispetto alle donne di colore, queste ultime hanno il più alto tasso di mortalità per cancro al seno negli Stati Uniti (31%): disuguaglianze sociali ed economiche, discriminazioni raziali e un ridotto accesso alle cure mediche adeguate giocano un ruolo nell’allargamento di questa disparità.
Tutte le partecipanti selezionate per lo studio (1.300 donne di colore e 562 donne ispanico-latine) avevano una sorella a cui era stato diagnosticato un tumore della mammella. I ricercatori hanno analizzato i livelli di vitamina D nel sangue delle donne e hanno condotto interviste per conoscere il loro stato di salute, il loro stile di vita e l’eventuale presenza di altre patologie.
Le partecipanti sono state seguite per nove anni, durante i quali 290 donne nere e 125 donne ispaniche hanno sviluppato un tumore al seno. Analizzando ii livelli di vitamina D nel ristretto gruppo di donne che si sono ammalate nel corso dello studio, è emerso che livelli troppo bassi di questa vitamina – inferiori a 20ng/mL –sono connessi ad un rischio maggiore di sviluppare il tumore al seno (+21%). Al contrario, le donne con buoni livelli di vitamina D nel sangue mostrano una maggiore resistenza al tumore al seno – un rischio inferiore, rispettivamente, del 48% per le donne ispanico-latine e dell’11% per le donne di colore.
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Fonte: Journal of Nutrition
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