L'apertura del primo allevamento di polpi in Spagna è una vera follia! Oltre 100 associazioni e scienziati di tutto il mondo si mobilitano contro il progetto della multinazionale Nueva Pescanova
Tra non molto il primo allevamento di polpi del mondo potrebbe diventare realtà alle Canarie. A portare avanti il folle e crudele progetto la multinazionale spagnola Nueva Pescanova, che ha annunciato recentemente di volere lanciare sul mercato i molluschi allevati già a partire dalla prossima estate per poi esportarli all’estero entro il 2023.
Per fermare questo piano è scesa in campo la coalizione Aquatic Animal Alliance (AAA), a cui hanno aderito oltre 110 organizzazioni no-profit e scienziati di tutto il mondo, fra cui l’associazione italiana Essere Animali. Gli attivisti stanno portando avanti una battaglia e hanno già inviato una serie di osservazioni alle autorità locali spagnole in cui vengono elencati i rischi ambientali associati all’eventuale approvazione della costruzione dell’allevamento che dovrebbe sorgere nei pressi di porto di Las Palmas.
Abbiamo fornito prove evidenti e sostanziali del forte impatto negativo che questo progetto potrebbe avere sull’ambiente circostante, sulla base delle quali chiediamo alle autorità locali di negare a Nueva Pescanova l’autorizzazione ambientale per la costruzione dell’allevamento di polpi. – spiega Catalina Lopez, Direttrice dell’AAA. – La compagnia spagnola, infatti, non ha presentato informazioni sufficienti per eseguire questo progetto.
I motivi per cui allevare polpi è crudele e pericoloso
L’idea di allevare polpi per poi venderli è un’idea a dir poco malsana per una serie di motivi. È ormai noto che i polpi sono animali estremamente sensibili e intelligenti. Essendo per natura solitari, i polpi non vivrebbero bene nelle condizioni di affollamento e alta densità tipiche degli impianti di acquacoltura. Inoltre, sono creature molto fragili: non hanno scheletro, interno o esterno, e la loro pelle è molto fragile e facilmente lesionabile. Negli allevamenti ittici, è molto facile che i polpi si feriscano, sia per contatto fisico che a causa di interazioni aggressive con gli altri esemplari.
“Dovremmo mettere in atto politiche di salvaguardia e di protezione per questa specie e non pensare neanche lontanamente di allevarli, rinchiudendoli in gabbia per poi macellarli con metodi crudeli. Mai come in questo caso si rischia di disattendere i più basilari principi etici a tutela di una specie così complessa e affascinante” sottolinea Simone Montuschi, presidente di Essere Animali.
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Esistono diversi studi scientifici che hanno tentato di scoraggiare l’allevamento di polpi. Tra questi spicca la ricerca realizzata recentemente dalla London School of Economics che conferma che l’allevamento di polpi non è compatibile con il loro benessere, visto che il polpo è un animale estremamente intelligente, sensibile e solitario. Quindi in spazi angusti a stretto contatto con i suoi simili rischia di diventare aggressivo e sofferente.
Ma allevare polpi avrebbe anche una serie di conseguenze deleterie sull’ambiente. come sottolineato da Essere Animali, la multinazionale Nueva Pescanova non ha specificato né i metodi né i processi per impedire l’infiltrazione di sostanze potenzialmente pericolose negli effluenti o la concentrazione di elementi chimici come ammonio, nitriti, nitrati e fosforo, che possono compromettere seriamente l’ecosistema.
Inoltre, nella documentazione presentata dall’azienda non c’è alcun riferimento alla possibile diffusione di malattie, molto frequenti negli allevamenti intensivi. Secondo quanto riportato da Nueva Pescanova “nel caso specifico del polpo, nessuna patologia rilevante è al momento conosciuta”. Tuttavia, diverse ricerche scientifiche dimostrano che i polpi possono andare incontro ad una ventina di patologie differenti, fra cui il Vibrio Cholerae, responsabile dell’infezione da colera negli esseri umani.
Allo stesso tempo, Nueva Pescanova non ha affrontato la questione dei rischi degli eventuali trattamenti utilizzati per curare le patologie, come l’uso massiccio di antibiotici e antiparassitari, che andrebbe a rafforzare il fenomeno dell’antibiotico-resistenza.
“Inoltre, essendo il polpo una specie carnivora, l’allevamento di questi animali aggraverebbe la pressione su mari e oceani, già pesantemente colpiti dalla pesca intensiva, in quanto per alimentarli si ricorrerebbe a grandi quantità di pesci selvatici e altri organismi acquatici catturati in natura, successivamente trasformati in farina e olio di pesce, ingredienti principali dei mangimi dell’acquacoltura intensiva” aggiungono gli attivisti di Essere Animali.
Vale la pena compromettere ulteriormente gli ecosistemi e condannare così queste straordinarie creature (fra più antiche creature viventi sul nostro Pianeta) in nome del dio denaro?!
CLICCA QUI per partecipare alla protesta e inviare una mail alle autorità spagnole chiedendo di non autorizzare l’allevamento.
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Fonti: Nueva Pescanova/Essere Animali
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