Questi sono i migliori oli extravergini italiani, secondo Slow Food

Slow Food ha pubblicato la "Guida agli extravergini 2022" nella quale vengono segnalati 35 oli, realizzati in 11 diverse regioni italiane, che ottengono la "chiocciola", ovvero sono produzioni che interpretano i valori organolettici, territoriali e ambientali dell'associazione

Giunta alla sua 23esima edizione, la Guida agli extravergini di Slow Food mostra uno spaccato molto ampio e dettagliato del miglior olio che si produce in Italia.

In questa edizione vengono raccontate ben 750 realtà tra frantoi, aziende agricole e oleifici, complessivamente sono stati recensiti 1180 oli di cui 120 sono le novità,  segno che il settore è fortunatamente molto vivo e movimentato, nonostante le difficoltà.

Francesca Baldereschi, curatrice della Guida, ha sottolineato proprio come l’emergenza climatica stia mettendo seriamente a rischio anche la produzione di olio:

Purtroppo, dobbiamo nuovamente evidenziare una costante negativa di questi ultimi anni, molto più pericolosa e indecifrabile di altre: il clima. Se, sino a qualche anno fa, era una preoccupazione per i contadini, ora è un’emergenza. Fenomeni atmosferici anomali e violenti stanno vanificando in pochi anni l’evoluzione e l’acclimatamento millenario delle centinaia di varietà dell’olivo nel Mediterraneo.

I problemi metereologici, tra cui una grande siccità estiva e le gelate invernali, hanno ridotto di molto la produzione, anche se è stata comunque migliore di quella precedente (315 mila tonnellate circa di olio, un 15% in più rispetto all’annata precedente).

A guidare la ripresa è in particolare il sud, nonostante vi siano ancora molte zone colpite dalla Xylella.

Una buona notizia che riporta la guida è poi l’aumento del numero di aziende biologiche nell’intera filiera (536 oli).

Gli oli migliori

Ma arriviamo adesso a scoprire quali sono gli oli migliori, premiati dalla Guida Slow Food con 3 diversi riconoscimenti:

  • La Chiocciola: che indica le aziende che sono riuscite meglio ad interpretare i valori organolettici, territoriali e ambientali in sintonia con la filosofia Slow Food
  • Il Grande Olio: assegnato agli extravergini che hanno pregi dal punto di vista organolettico e che ben rispecchiano territorio e cultivar
  • Grande Olio Slow: che oltre a tutti gli altri parametri, aggiunge anche il riconoscimento di pratiche agronomiche sostenibili

Di seguito segnaliamo gli oli, regione per regione, che hanno ottenuto la chiocciola.

La chioccola

Veneto

  • La Contarina, Illasi (VR)

Toscana

  • Alle Camelie, Capannori (LU)
  • Tenuta Lenzini, Capannori (LU)
  • Leonardo Salustri, Cinigliano (GR)
  • Stefano Spinelli, Lamporecchio (PT)
  • Fattoria Altomena, Pelago (FI)
  • Val di Lama, Pontedera (PI)

Marche

  • Fiorano, Cossignano (SP)
  • Barbara Pacioni, Montegranaro (FM)
  • Agribiologica Foligni Amurri, Petrioli (FM)
  • I Tre Filari, Recanati (MC)

Umbria

  • Fontanaro, Paciano (PG)
  • Giovanni Batta, Perugia

Lazio

  • Colli Etruschi, Bliera (VT)
  • Mandrarita, Itri (LT)
  • Sciuga – Il Molino, Montefiascone (VT)
  • Augusto Spagnoli, Nerola (RM)
  • Paola Orsini, Priverno (LT)

Abruzzo

  • Tommaso Masciantonio, Casoli (CH)
  • Davide Iacovella, Chieti
  • Frantoio Mercurius, Penne (PE)
  • Giardini di Giulio, Tocco da Casauria (PE)

Molise

  • Giorgio Tamaro, Termoli (CB)
  • Terra Sacra, Termoli (CB)

Campania

  • Maria Ianniciello, Grottaminarda (AV)
  • Terre di Molinara, Molinara (BN)

Puglia

  • Intini, Alberobello (BA)
  • De Carlo, Bitritto (BA)

Sicilia

  • Terraliva, Buccheri (SR)
  • Vernera, Buccheri (SR)
  • Vincenzo Signorelli, Nicolosi (CT)
  • Tenuta Cavasecca, Siracusa
  • Titone, Trapani

Sardegna

  • Il Giglio, Oristano
  • Masoni Becciu, Villacidro (CA)

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Fonte: Slow Food

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