Un recente progetto ha sottoposto moltissimi proprietari di cani di razza ad un sondaggio, dimostrando che il comportamento del cane non dipende propriamente da questa, come si è sempre pensato, ma da tutta una serie di implicazioni che influenzano la sfera dell'animale
Pensare ad una determinata razza canina ed elencarne i pregi ed i difetti, definendo così il comportamento dell’animale è in parte sbagliato secondo la scienza poiché alcuni ricercatori hanno dimostrato come la razza non influisca in maniera decisiva nel modo di comportarsi di un cane rispetto ad un altro.
Un team di esperti della University of Massachusetts ha voluto sfatare questo mito, creando un proprio database – il Darwin’s Ark – e chiedendo ai proprietari di cani di razza, ma anche di meticci, di compilare un questionario di 100 domande per scoprire se le razze dei loro animali domestici condividessero o meno le abitudini e le prerogative che tanto vantano e che sono state motivo di selezioni genetiche per anni e anni.
E così in poco tempo i ricercatori hanno confrontato le risposte di oltre 18.000 partecipanti al sondaggio, di cui quasi la metà possiede un cane di razza pura, e sequenziato il DNA di 2155 cani. I dati dello studio sono stati poi elaborati e pubblicati sulla rivista Science.
Se da un lato si sono riscontrate alcune caratteristiche predominanti in alcune razze che sarebbero ereditarie, come la tendenza ad ululare per i Beagle o per i Bloodhound (anche noti come cani di Sant’Umberto), altri comportamenti non hanno trovato una corrispondenza significativa nel patrimonio genetico degli animali appartenenti alla stessa razza come ad esempio la grande socievolezza dei Labrador.
Anche l’analisi del genoma ha confermato quanto riportato dagli stessi proprietari di cani. Gli esperti hanno identificato 11 regioni che sono significativamente associate al comportamento e 136 regioni suggestive: mentre in queste ultime i tratti estetici sono ereditari per le razze pure e tra loro ben distinti, come voluto del resto dalla selezione, non si riscontra la stessa differenziazione nelle regioni associate al comportamento.
I tratti tipici non sono però gli unici ad essere stati osservati con grande attenzione, ma anche le taglie dei cani e che ruolo queste avessero nel comportamento degli animali. Le risposte hanno evidenziato come, ad esempio, cani di taglia grande fossero più disobbedienti e meno calmi rispetto a quelli di taglia piccola o persino più rumorosi in fatto di abbaiare. Cliché questi che abbiamo sentito tutti almeno una volta.
Sebbene non tutti siano comunque stereotipi, le ricerche del team di studiosi hanno provato come il comportamento di un cane sia molto variabile ed influenzato in primis da una serie di fattori, tra cui l’ambiente in cui nasce e viene cresciuto, piuttosto che dall’appartenenza ad una specifica razza.
Fonte: Science
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