Il commovente appello di Sergio Costa dopo il ritorno a casa della figlia malata di cancro ai politici e a tutti noi

Mentre sta vivendo la terribile esperienza di un tumore in famiglia, l'ex ministro dell'Ambiente Sergio Costa lancia un appello affinché le priorità sanitarie che riguardano prevenzione e cura del cancro siano finalmente - e una volta per tutte - affrontate a livello politico

Quasi tutti noi, purtroppo, sappiamo cosa vuol dire avere vicino una persona cara malata di tumore, ma davvero difficile accettare che un cancro colpisca una giovane figlia.

È quanto accaduto (anche) a Sergio Costa, ex ministro dell’Ambiente, che in un lungo post su Facebook ricorda l’importanza della prevenzione ma fa anche un appello affinché la classe politica, indipendentemente dalla “bandiera”, affronti alcune priorità sanitarie per il bene di tutti.

Ciò che racconta Sergio Costa risuona purtroppo familiare a molte persone. Improvvisamente una giovane donna, durante uno screening di routine, scopre di avere un cancro e da lì parte una vera e propria scalata per arrivare ad una guarigione che – nel migliore dei casi – è stabile negli anni e dunque definitiva.

Come racconta l’ex ministro dell’Ambiente, sua figlia Ornella di soli 33 anni, si è trovata alle prese con un brutto male che ha affrontato con coraggio sottoponendosi ad un’operazione, fortunatamente ben riuscita.

Ma il percorso è tutt’altro che finito:

Ora inizia il lungo percorso dei controlli ciclici. Prima ogni due mesi, poi ogni sei, poi ogni anno e via via finché il medico non ti dirà che è tutto a posto. La via è ancora lunga, ma adesso tutti siamo felici. Hai sempre fatto i controlli periodici preventivi con scrupolo, e hai fatto bene. Se non lo avessi fatto chissà cosa sarebbe potuto accadere e forse la storia avrebbe preso un altro verso.

Dopo aver vissuto questa esperienza in prima persona, Costa ci tiene a sottolineare “le priorità sanitarie a cui ogni politico deve guardare per trasformarle in progetto da portare avanti per il bene di tutti“.

Su cosa bisogna lavorare? Questi i punti fondamentali:

  • Educazione sanitaria nelle scuole
  • Screening gratuiti, in relazione all’età anagrafica e alle fasce di rischio (tutti devono potersi permettere i controlli, non solo chi ha i soldi)
  • Abbattimento drastico delle liste di attesa (non è possibile attendere mesi e mesi per un controllo e poi pagare 200 o 300 euro ed averlo dopo 1 giorno)
  • Basta con la finanziarizzazione della sofferenza (il dolore non è un numero, ma un volto)
  • Umanizzazione delle strutture ospedaliere

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Fonte:  Sergio Costa Facebook

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