Secondo un nuovo studio americano, abolire la carne rossa e introdurre più cereali integrali sarebbero fra i segreti della longevità
Siamo quello che mangiamo. O meglio, quello che mangiamo ci rende ciò che siamo – dal nostro stato di salute al rischio di imbatterci in patologie fino all’aspettativa di vita che avremo. Quindi, prestare massima attenzione a ciò che mettiamo sotto i denti è fondamentale se vogliamo avere una vita lunga e piena di salute.
Un nuovo studio condotto dai ricercatori della University of Southern California ha identificato la dieta ottimale per migliorare la qualità della vita ed essere più longevi, e ha messo nero su bianco alcuni preziosi consigli da mettere in pratica già da ora – dalla scelta degli alimenti alla composizione del cibo dall’apporto calorico alla frequenza di periodi di digiuno.
I ricercatori hanno esplorato a lungo il legame fra nutrienti, periodi di digiuno mappatura genetica e longevità, intrecciando i risultati di centinaia di studi sulla nutrizione, e hanno condotto alcune indagini su varie fasce della popolazione umana, compresa quella dei centenari.
Oltre a questo, hanno osservato gli effetti di diete e stili alimentari popolari come la dieta delle calorie zero, quella chetogenica (ricca di grassi), l’alimentazione vegana e la dieta mediterranea. Infine, sono state confrontate diverse forme di digiuno – come quello intermittente (frequente e concentrato in un periodo di tempo limitato) o quello periodico (un paio di giorni di digiuno previsti ogni mese).
La dieta della longevità in 6 punti
Dallo studio emerge non tanto una restrizione dietetica volta a favorire la perdita di peso, quanto piuttosto uno stile di vita da adottare sin da giovani per rallentare i processi di invecchiamento e che, come misura preventiva, aiuterà a mantenerci in salute anche quando l’età inizierà a farsi sentire. Ma in cosa consiste questa “dieta”? Eccone i sei pilastri fondanti:
- Consumare grandi quantità di carboidrati, a patto che siano integrali;
- Ridurre al minimo il consumo di carne bianca e abolire del tutto quello di carne rossa e insaccati; consumare moderatamente pesce;
- Assumere la maggior parte delle proteine da fonti vegetali, come i legumi;
- Assumere grassi vegetali in quantità sufficienti a fornire circa il 30% del fabbisogno energetico giornaliero: via libera quindi a frutta secca, semi oleosi, olio d’oliva di buona qualità e anche un po’ di cioccolato fondente.
- Concentrare tutti i pasti della giornata, dalla colazione alla cena, in un periodo massimo di dodici ore, considerando che l’organismo ha bisogno ogni giorno di un periodo di digiuno;
- Introdurre un ciclo di cinque giorni di digiuno quasi totale ogni tre o quattro mesi: questo aiuterà a ridurre la resistenza all’insulina, a mantenere stabili i valori pressori e a scongiurare il rischio di malattie croniche come il diabete.
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Fonte: Cell
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