Un recente test sull'olio extravergine di oliva mostra la presenza, anche in alcuni prodotti italiani, di piccole contaminazioni da oli minerali e pesticidi. La notizia che abbiamo dato per primi qualche giorno fa è stata ripresa da altri - come sempre più spesso avviene - che l'hanno eccessivamente "gonfiata" e caricata con titoli allarmistici di cui vi invitiamo a diffidare
La rivista Öko-Test ha analizzato diverse marche di olio extravergine d’oliva venduto sul mercato tedesco (ma alcuni prodotti sono di origine italiana) a caccia di contaminazioni, che sono state effettivamente trovate. Ribadiamo subito però che si tratta di piccole tracce, ben al di sotto dei livelli di legge.
Eppure c’è chi si è approfittato della notizia per “sparare” titoli allarmistici, qualcuno addirittura ha parlato di richiami di prodotti, cosa che assolutamente non corrisponde alla realtà: nessun prodotto è stato richiamato in seguito a questo test, tantomeno quelli italiani.
Qual è la verità? Cosa è emerso realmente da questo test? Gli esperti tedeschi hanno evidenziato in particolare le tracce di oli minerali, trovate in tutti i prodotti, con una sola eccezione. Per approfondire i risultati del test leggi anche: Olio extravergine d’oliva: da De Cecco a Farchioni, bocciati tutti i marchi italiani analizzati dal test tedesco
Diversi oli d’oliva testati contenevano anche tracce di plastificanti e alcuni di pesticidi. In particolare il test si è soffermato sulla presenza del pesticida deltametrina, una sostanza utilizzata sui campi che mette in pericolo le api e la biodiversità in generale.
Uno studio di qualche anno fa, di cui vi avevamo parlato, ha mostrato come l’esposizione, non solo al glifosato, ma anche ad altri due insetticidi (tra cui proprio la deltametrina) può avere effetti dannosi per la salute e aumentare il rischio cancro. Si parla ovviamente di un’esposizione ampia, ovvero di quella a cui sono soggetti gli agricoltori non certo dei semplici consumatori. Leggi anche: L’esposizione al glifosato e a questi a 2 insetticidi aumenta il rischio cancro. Nuovo studio
Tornando al test, tracce di pesticidi (sempre estremamente basse ed entro i limiti di legge) sono state trovate in diverse marche, quelle che ci interessano di più sono ovviamente le italiane.
Sulla rivista tedesca si legge che tracce di fitofarmaci sono state trovate in due oli italiani analizzati:
- De Cecco: il cui campione conteneva tracce di un pesticida (non specificato nella tabella riportata dalla rivista, ma si presume non sia deltametrina in quanto in altri oli è ben evidenziata la sua presenza)
- Filippo Berio: che presentava tracce di 2 pesticidi, compresa la deltametrina (questa referenza, però, non è la stessa venduta in Italia, come potete leggere sotto nella replica che ci ha inviato Filippo Berio)
Anche altri due prodotti tipici del mercato tedesco (Rewe e Edeka) ma la cui origine dell’olio è italiana (Terra di Bari Castel del Monte) presentavano tracce di deltametrina.
La replica di Filippo Berio
In seguito ai risultati del test, Filippo Berio (gruppo Salov) ci ha inviato una replica – anche questa ripresa senza problemi da chi evidentemente ci segue in modo assiduo per conoscere le novità più interessanti, copiarle e nei casi peggiori travisarle – in cui spiega dettagli importanti che riguardano le tracce di pesticidi ma anche di oli minerali trovati nel suo prodotto. Leggi anche: Olio extravergine d’oliva italiano con tracce di pesticidi e oli minerali: la replica di Filippo Berio
Cosa fondamentale è comunque che:
Il prodotto testato – Filippo Berio Olivenöl Classico 500ml, GTIN 8002210113312, è commercializzato in Germania ma non è presente nel mercato italiano dove abbiamo una gamma specifica di prodotti, diversa da quanto vendiamo in quel Paese.
Dunque l’olio Filippo Berio in vendita nei supermercati italiani NON È LO STESSO che si trova in Germania e testato da Öko-Test.
Ribadiamo ancora una volta di non fidarvi dei titoli allarmistici e di verificare bene le fonti di ciò che leggete.
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Fonte: Öko-Test
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