Avvelenamento da cannabis in aumento tra cani e gatti, come proteggere i nostri animali

In molti Paesi, tra cui il Canada, la legalizzazione della cannabis ha portato ad un aumento dei casi di tossicosi tra gli animali da affezione, come dimostrato da un sondaggio somministrato ai veterinari. I più colpiti dall'avvelenamento da cannabis sarebbero i cani

Tra gli animali di compagnia, i disturbi provocati dall’assunzione, in questo caso più che involontaria, di sostanze tossiche quali la cannabis è purtroppo in aumento. Questo in particolare dopo che la legalizzazione di questa angiosperme nel Nord America ha provocato un numero sempre più elevato di ricoveri di cani, gatti, ma anche iguane per tossicosi.

Così ha dimostrato un recente sondaggio realizzato dal Ontario Veterinary College della University of Guelph e sottoposto a 251 veterinari negli Stati Uniti ed in Canada tra gennaio e aprile 2021. Dal questionario emerge che i sintomi legati all’avvelenamento da cannabis sono stati riscontrati in netta maggioranza tra i cani, i più colpiti dalla tossicosi per marijuana, seguiti poi dai gatti, i furetti, le iguane e persino i cavalli.

Quali sono i sintomi

L’avvelenamento da cannabis negli animali domestici si manifesta attraverso:

  • disorientamento
  • incontinenza urinaria
  • movimenti del corpo anormali (atassia)
  • aumento della sensibilità dei sensi (iperestesia )
  • rallentamento della frequenza cardiaca (brachicardia)
  • letargia
  • pupille dilatate

Questi sono i sintomi più frequenti che sono stati valutati dai veterinari, misurandoli su una scala da “molto spesso” a “raro”.

Tali sintomi si presentano nel giro di 30-60 minuti se l’animale ha ingerito della marijuana, 6-10 minuti se l’ha inalata. Qualora si notasse uno o più di questi campanelli d’allarme, è indispensabile correre dal proprio veterinario affinché non sia troppo tardi.

Come proteggere i nostri animali

La maggior parte degli avvelenamenti da cannabis si verifica a seguito dell’ingestione di questa, quasi sempre sotto forma di foglie essiccate che gli animali sgranocchiano in assenza del proprietario. In altri casi, di gran lunga più rari, la tossicosi indotta dalla cannabis è provocata da oli e burri a base di canapa.

Per far sì che il proprio animale non corra alcun rischio, bisognerebbe in primis fare un uso più consapevole della marijuana, posizionarla un luogo a lui non accessibile ed utilizzare dei contenitori ermetici e sicuri che siano a prova di animale.

I ricercatori dello studio chiedono anche l’intervento da parte dei Governi affinché si possa imporre alle aziende produttrici di cannabis di indicare chiaramente sulle confezioni la pericolosità di questa per gli animali da compagnia.

Dalle risposte dei veterinari è infatti emerso che la maggior parte dei proprietari non sapeva come potesse essere mai avvenuto tale avvelenamento, non consumando in prima persona della cannabis. Tutto ciò lascia intendere che il problema sia ancora sconosciuto a molti, non per ultimo alla scienza che deve approfondire questo campo, seppur molto allarmante.

Fonte: Plos

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