Dopo Poldo, ennesimo cinghiale narcotizzato e abbattuto nel cuore di Roma

Qualche giorno fa in un quartiere della capitale è stato ucciso nuovamente un cinghiale di grossa taglia che si aggirava per le strade nelle prime ore del mattino. Alcuni abitanti hanno contattato le forze dell'ordine che hanno disposto l'abbattimento dell'animale

Non è passato nemmeno un mese dalla vicenda di Poldo, il cinghiale amico dei residenti di Vigna Clara che è stato narcotizzato e ucciso senza alcun motivo, che ancora un altro cinghiale è stato fatto fuori dall’Amministrazione capitolina.

Questa volta siamo a Gianicolense, dodicesimo quartiere di Roma che si estende lungo il lato orientale della città eterna. Alle 8 del mattino del 20 aprile un cinghiale adulto vagava in prossimità della pista ciclabile Quattro Venti e nel verde che la circonda quando qualcuno, avendo visto il mammifero, ha chiamato la Polizia di Roma Capitale.

Poco tempo dopo, un camioncino bianco con alcuni dipendenti si è avvicinato al quartiere e, seguendo una prassi che ormai è ben nota a tutti, ha prima narcotizzato il cinghiale e poi lo ha abbattuto. Così come era successo per Poldo a fine marzo e per la mamma cinghiale ed i suoi piccoli nel 2020.

https://www.facebook.com/animaliberaction/videos/581027693441815

L’associazione Animaliberaction ha condiviso indignata il video della cattura del cinghiale, chiedendo con urgenza al sindaco Roberto Gualtieri di intervenire per interrompere queste pratiche e di fissare un incontro per trovare un accordo volto ad una gestione non violenta dei cinghiali romani.

Da tempo numerose associazioni animaliste si battono per i cinghiali di Roma e nel 2021 avevano anche scritto una lettera ai due candidati sindaci Roberto Gualtieri ed Enrico Michetti affinché venissero prese in considerazione delle misure preventive piuttosto che l’abbattimento di questi animali che non costituisce alcuna soluzione a lunga scadenza, ma che piuttosto può essere solo controproducente, oltre che barbarica.

Ricordiamoci che i cinghiali sono ungulati che vivono in un branco matriarcale dove è una sola femmina a prevalere e a riprodursi, emanando un feromone che blocca l’estro delle altre. Se questa viene abbattuta, le altre femmine vanno in estro, riproducendosi in maniera incontrollata.

Le proposte per una gestione etica della questione ci sono e sono fattibili, ma a quanto pare è proprio il Comune a non voler sentire ragioni.

Fonte: Animaliberaction/Facebook

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