Epatite misteriosa, cosa sappiamo davvero sul virus che colpisce i bambini e sta spaventando mezza Europa

Sono sempre di più i casi di epatite acuta di cui non si conosce l’origine nei bambini segnalati in Europa. Dall'Inghilterra alla Danimarca, passando per Irlanda, Paesi Bassi e Spagna si registrano contagi che cominciano a mettere in allarme

Colpirebbe soprattutto i bambini al di sotto dei 10 anni e spesso anche in forma grave: si sa poco e niente degli strani casi di epatite che stanno aumentando in Europa, ma anche negli Stati Uniti.

A segnalarlo è il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie, Ecdc, che, a seguito delle segnalazioni di casi di epatite acuta di origine sconosciuta da parte dell’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito, segnala ulteriori casi nei bambini in Danimarca, Irlanda, Paesi Bassi e Spagna e altri 9 casi di epatite acuta tra bambini di età compresa tra 1 e 6 anni in Alabama negli Stati Uniti.

Le indagini sono in corso in tutti i Paesi che hanno segnalato casi, scrive l’Ecdc in una nota.

Di fatto, quel che per ora rimane una terribile costante è che al momento la causa esatta di questo tipo di epatite in questi bambini rimane sconosciuta e l’Ecdc dichiara quindi di essere al lavoro con i team in ciascuno dei Paesi che segnalano casi, insieme all’Oms e ad altri partner per supportare le indagini in corso.

Sommando le segnalazioni delle autorità di Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord si arriva oltre 70 casi. Non è stato identificato alcun collegamento al vaccino contro il covid-19, spiega l’Ecdc.

Cosa si sa finora

Il 5 aprile scorso, il Regno Unito ha segnalato un aumento dei casi di epatite acuta di eziologia sconosciuta tra bambini precedentemente sani di età inferiore a 10 anni provenienti dalla Scozia. Il 12 aprile, il Regno Unito ha riferito che oltre ai casi in Scozia c’erano circa 61 ulteriori casi oggetto di indagine in Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord, con la maggior parte di questi casi di età compresa tra 2 e 5 anni. Il 14 aprile, la Scozia ha riferito che dei 13 casi oggetto di indagine due coppie di casi erano collegate epidemiologicamente.

I casi nel Regno Unito si sono presentati clinicamente con epatite acuta grave, con livelli aumentati di enzimi epatici (aspartato transaminasi (AST) o alanina aminotransaminasi (ALT) superiori a 500 UI/L) e molti casi erano itterici. Alcuni dei casi hanno riportato sintomi gastrointestinali, tra cui:

  • dolore addominale
  • diarrea e vomito nelle settimane precedenti

La maggior parte dei casi non aveva la febbre. Alcuni dei casi hanno richiesto cure presso reparti epatici pediatrici specializzati e alcuni erano stati sottoposti addirittura a trapianto di fegato.

In questo contesto, gli studiosi non hanno identificato alcun collegamento al vaccino contro il Covid-19 e le informazioni dettagliate raccolte attraverso un questionario su casi su cibo, bevande e abitudini personali non sono riuscite a identificare alcuna esposizione comune.

Le indagini tossicologiche sono in corso ma si ritiene più probabile un’eziologia infettiva dato il quadro epidemiologico e le caratteristiche cliniche dei casi, scrivono dall’Ecdc.

Le indagini di laboratorio sui casi hanno escluso in tutti i casi l’epatite virale di tipo A, B, C, D ed E. Dei 13 casi segnalati dalla Scozia per i quali sono disponibili informazioni dettagliate sui test, tre sono risultati positivi all’infezione da SARS-CoV-2, cinque sono risultati negativi e due hanno avuto un’infezione nei tre mesi precedenti la presentazione. Undici di questi 13 casi hanno avuto risultati per il test dell’adenovirus e cinque sono risultati positivi.

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Fonte: ECDC

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