La petizione lanciata dall'Iniziativa dei Cittadini Europei per una bellezza cruelty free scende ora in piazza per una settimana. Oltre che online, si potrà aderire alla raccolta firme anche negli stand della LAV e dell'OIPA nelle città italiane di Roma, Milano, Firenze, Torino e Bologna
Dopo 25 anni di battaglie animaliste, nel 2013 l’Unione Europea ha emanato il divieto di vendere o importare cosmetici testati sugli animali in tutti i Paesi della Comunità, segnando una svolta importantissima verso un futuro cruelty free per i tantissimi ratti, conigli, primati, cani e gatti utilizzati come cavie da laboratorio negli stabulari in cui vengono allevati per essere destinati alla ricerca scientifica.
Nonostante gli sforzi e le campagne che hanno portato a questo storico risultato, moltissimi colossi industriali aggirano tuttora la norma, utilizzando ingredienti testati su animali che urlano sofferenza e morte.
L’Iniziativa dei Cittadini Europei ha perciò lanciato lo scorso agosto una petizione online per dire concretamente basta alla sperimentazione animale. Obiettivo è in primis rafforzare il divieto vigente, ma anche guardare ad un futuro scientifico più moderno che non sia fatto sulla pelle degli animali. (Leggi anche Salviamo i cosmetici cruelty free, firmiamo la petizione per una bellezza senza sperimentazione animale)
La petizione può essere firmata online QUI, ma da oggi i volontari della LAV e dell’OIPA raccoglieranno presso gli stand delle due associazioni anche le firme cartacee. LAV sarà presente in cinque città italiane, mentre OIPA in due, cercando di smuovere le coscienze e diffondere il messaggio.
Dal 19 aprile parte infatti la settimana dedicata alla raccolta firme contro la vivisezione che toccherà le principali piazze delle seguenti città in questi giorni.
Banchetti LAV:
- Torino: 19 aprile
- Milano: 20 aprile
- Bologna: 21 aprile
- Firenze: 22 aprile
- Roma: 23 aprile
Banchetti OIPA:
- Milano, 20 aprile, dalle 11.30 alle 13.00 in Piazza del Duomo;
- Roma, 23 aprile, dalle 11.30 alle 13.00 in Piazza del Popolo.
Cinque città italiane, cinque giorni per apporre la propria firma e dire basta ad un metodo di ricerca antiquato e crudele.
Solamente insieme possiamo cambiare le cose e far sentire la nostra voce.
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