Psilocibina, funghetti magici meglio dei farmaci contro la depressione! L’effetto antidepressivo durerebbe anche tre settimane

Uno studio ha scoperto che la psilocibina, il composto psichedelico che si trova nei “funghi magici”, aiuta ad “aprire” il cervello delle persone depresse anche a distanza di molto tempo dall’assunzione

Già nota perché più di uno studio ne ha dimostrato un’efficacia pari ai farmaci antidepressivi, se associata alla psicoterapia, la psilocibina è il composto attivo dei funghi allucinogeni dalle proprietà sempre sorprendenti. Ma come funziona?

Secondo una nuova analisi condotta dal Center for Psychedelic Research dell’Imperial College London il composto psichedelico dei funghi magici sarebbe in grado di rendere il cervello più flessibile e potrebbe funzionare in modo diverso rispetto agli antidepressivi anche diverse settimane dopo l’uso, diventando così un approccio alternativo e a lungo termine al trattamento della depressione.

Questi risultati sono importanti perché per la prima volta scopriamo che la psilocibina funziona in modo diverso dagli antidepressivi convenzionali, rendendo il cervello più flessibile e fluido e meno radicato nel pensiero negativo di modelli associati alla depressione, spiega Savid Nutt, capo dell’Imperial Center for Psychedelic Research.

Lo studio

La psilocibina è già da tempo una delle numerose sostanze psichedeliche esplorate come potenziale terapia per i disturbi psichiatrici. Diversi studi hanno infatti sperimentato una forma sintetizzata del farmaco per il trattamento di pazienti con depressione e ansia.

Ora, i nuovi risultati, tratti da due studi combinati, rivelano che le persone che hanno risposto alla terapia con psilocibina hanno mostrato una maggiore connettività cerebrale non solo durante il trattamento, ma fino a tre settimane dopo.

Secondo gli studiosi, i risultati, pubblicati sulla rivista Nature Medicine, rappresentano un promettente progresso per la terapia con psilocibina, con gli effetti replicati in due studi. Spiegano che i modelli di attività cerebrale nella depressione possono diventare rigidi e limitati e che la psilocibina potrebbe potenzialmente aiutare il cervello a uscire da questa routine arrivando a un punto in cui le terapie tradizionali non riescono a giungere.

In studi precedenti avevamo visto un effetto simile nel cervello quando le persone venivano scansionate mentre erano sotto effetto del principio psichedelico, ma qui lo vediamo settimane dopo il trattamento per la depressione, dice l’autore senior dell’articolo, il professor Robin Carhart-Harris, ex capo dell’Imperial Center for Psychedelic Research.

Gli autori avvertono che, sebbene questi risultati siano incoraggianti, gli studi per valutare la psilocibina per la depressione sono stati condotti in condizioni cliniche controllate, utilizzando una dose regolata formulata in un laboratorio e hanno comportato un ampio supporto psicologico prima, durante e dopo la somministrazione, fornito da professionisti della salute mentale .

I pazienti depressi non dovrebbero tentare di automedicarsi con la psilocibina, poiché l’assunzione di funghi magici o psilocibina in assenza di queste attente misure di salvaguardia potrebbe non avere un esito positivo.

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Fonti: Imperial College London / Nature Medicine

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