Una donna, affetta da una rara malattia neurodegenerativa, ha ripreso a camminare grazie all'impianto di elettrodi direttamente sui nervi. Una grande rivoluzione che potrebbe cambiare la vita di tante persone con problemi al midollo spinale
Per circa un anno e mezzo una donna affetta da una una rara malattia neurodegenerativa è stata costretta a rimanere inchiodata a letto. Ma grazie ai progressi scientifici è tornata a camminare nuovamente. A far riattivare il suo midollo spinale degli elettrodi impiantati direttamente nei nervi, che oltre a generare gli impulsi elettrici regolano la pressione sanguigna.
Un traguardo considerato impossibile fino a qualche tempo fa, ma che adesso è diventato realtà grazie alla dedizione del team di ricercatori l’ospedale universitario di Losanna (Chuv) e della Scuola politecnica federale di Losanna (Epfl). Il loro studio innovativo è stato pubblicato proprio in questi giorni l’Ospedale Universitario di Losanna (Chuv) e della Scuola politecnica federale di Losanna (Epfl), che hanno pubblicato lo studio sulla rivista The New England Journal of Medicine.
La vicenda della paziente affetta da atrofia multisistemica
Nirina – questo è il nome della pazienta la cui vita è appena cambiata in meglio – soffre di atrofia multisistemica di tipo parkinsoniano (Msa-p). Si tratta di una malattia neurodegenerativa rara, per la quale al momento purtroppo non esiste una cura e che si manifesta con sintomi come rigidità, tremori, movimenti molto rallentati e instabilità alla postura.
La patologia causa anche la morte dei neuroni che controllano la pressione sanguigna e porta anche a svenimenti e diversi disagi, costringendo chi ne è affetto a restare sdraiato a letto.
La condizione di Nirina è cambiata radicalmente a seguito della riattivazione del suo midollo spinale. Tramite un telecomando connesso all’impianto, Nirina è riuscita a regolare l’intensità della stimolazione, a rimettersi in piedi, camminare per oltre 250 metri e iniziare la fisioterapia.
In un primo momento il rivoluzionario impianto era stato ideato per i soggetti paralizzati a causa di incidenti ed era già stato adoperato su pazienti pazienti tetraplegici per il trattamento della pressione sanguigna. È quindi la prima volta che viene impiegato su una persona affetta da una patologia neurodegenerativa.
Un intervento innovativo che potrebbe migliorare la vita di tante persone
Lo scopo principale dei ricercatori che hanno portato avanti lo studio è quello di riuscire a rendere la terapia disponibile per tutte quelle persone che ne hanno bisogno. Qualche mese fa la stessa équipe medica svizzera è riuscita a far camminare tre uomini con lesioni al midollo spinale sempre grazie ad elettrodi di ultima generazione. Fra questi c’era anche un giovane italiano Michel Roccati, rimasto paralizzato a seguito di un incidente in moto.
Il nostro augurio è che questi impianti innovativi possano essere al più presto accessibili a tutti coloro che, per un motivo o l’altro, non riescono a fare una delle azioni più spontanee di tutte: camminare.
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