Baby food: tracce di questi tre pesticidi nel 6,5% dei campioni di latte in polvere e di cibo per l’infanzia analizzate dall’EFSA

La nuova indagine dell'Efsa svela che il 6,5% degli alimenti per neonati e bambini venduti in Europa presenta residui di sostanze chimiche come i clorati e i composti del rame

Gli alimenti destinati ai neonati dovrebbe essere fra i più controllati e sicuri in assoluto, eppure non è sempre così. In alcuni casi nascondono amare sorprese e possono rivelarsi potenzialmente pericolosi per la loro salute. Lo confermano i dati dell’ultimo report dell’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) sui residui di pesticidi negli alimenti. Oltre a prendere in esame la frutta, la verdura e altri cibi messi in commercio nei Paesi europei, l’Efsa ha voluto indagare sui prodotti destinati all’infanzia.

Fortunatamente il quadro che emerge non è allarmante, ma nel corso del monitoraggio – condotto nel 2020 – sono stati rilevate tracce di alcune sostanze che possono rappresentare un rischio per i più piccoli.

I risultati del monitoraggio sugli alimenti per l’infanzia

In totale i campioni di alimenti analizzati nelle diverse nazioni europei sono stati 1641. Le analisi sono state condotte principalmente su alimenti per lattanti, come il latte in polvere e cibi a base di cereali destinati a bambini e neonati. Dal monitoraggio è emerso che il 91,7% (pari a 1505 campioni) degli alimenti in questione non presentava tracce di pesticidi.

Tuttavia, nel 6,5% dei casi sono stati rilevati residui di sostanze chimiche, anche se nella maggior parte dei casi entro i limiti massimi previsti dalla legge (con un aumento dello 0,9%  rispetto all’indagine risalente al 2019).

Le sostanze chimiche rilevate

Ma quali sono i pesticidi trovati negli alimenti per l’infanzia? Fra le sostanze rilevate nel baby food venduto in Europa troviamo:

  • composti del rame (in 108 campioni), specialmente nel latte in polvere, nei prodotti per lo svezzamento e negli alimenti per bambini a base di cereali
  • ione bromuro (in 13 campioni), in alimenti per l’infanzia di vario tipo
  • clorati (in 6 campioni), rilevati principalmente negli alimenti destinati ai lattanti, in quelli per lo svezzamento e a base di cereali

Non è affatto la prima volta che sostanze controverse finiscono per contaminare gli alimenti per più piccoli. Un test condotto qualche mese fa ha svelato che alcune delle creme multicereali per lo svezzamento dei neonati, vendute nel nostro Paese da grandi marchi, contengono tracce di metalli pesanti come piombo e arsenico.

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Fonte: Efsa 

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