L’attività fisica (anche moderata) può aiutare chi soffre di depressione acuta. Lo studio

Chi soffre di disturbo depressivo maggiore può trarre beneficio anche da un'attività fisica moderata, che può migliorare l'umore e attutire l'anedonia (ovvero la mancanza di piacere nelle attività svolte)

L’evidenza empirica è stata già confermata da numerosi studi nel corso degli anni: l’attività sportiva non solo fa bene a livello fisico, ma migliora anche il nostro stato psicologico e il nostro umore, contribuendo al benessere generale. Finora, tuttavia, gli effetti benefici dello sport sono stati associati ad un generico miglioramento dello stato psicofisico e non ad una patologia specifica.

Un nuovo studio condotto negli Stati Uniti si è interessato invece di osservare gli eventuali miglioramenti nell’umore e nello stato psicologico in alcune persone affette da disturbo depressivo maggiore, dopo che queste avevano fatto ogni giorno attività fisica moderata (30 minuti di esercizio in bicicletta a intensità moderata).

Il disturbo depressivo maggiore (in inglese Major Depressive Disorder o MDD) è uno dei disturbi dell’umore più diffusi al mondo e colpisce il 25% delle donne e il 12% circa degli uomini. Il paziente che ne è affetto prova costantemente sentimenti di tristezza e insoddisfazione, vive in una condizione di pessimismo e negatività e, soprattutto, non prova piacere né soddisfazione nello svolgimento delle attività quotidiane (anedonia).

Molte ricerche precedenti sugli effetti dell’esercizio sulla salute mentale, in generale, hanno utilizzato misure molto ampie del benessere – spiega Jacob Meyer della Iowa State University, fra gli autori dello studio. – Ciò che ci interessava, in particolare, è: in che modo l’esercizio fisico acuto, ovvero una sessione di esercizio in un giorno, influenzasse i sintomi primari della depressione.

(Leggi anche: Basta anche solo un minuto di attività fisica al giorno per allontanare questi rischi)

I ricercatori hanno sottoposto 30 volontari affetti da MDD ad alcuni test volti a “misurare” eventuali cambiamenti nell’umore e nelle capacità mentali prima, durante e dopo aver fatto attività fisica moderata per mezz’ora; altri 30 volontari affetti da MDD sono stati sottoposti agli stessi test, ma senza aver svolto alcuna attività sportiva.

Fra i test somministrati ai due gruppi di volontari vi erano un questionario per valutare lo stato dell’umore e i sentimenti percepiti in quel momento, una scala per misurare l’anedonia, ma anche alcuni test cognitivi – come quello di Stroop (di cui vi abbiamo parlato in questo articolo).

In generale, i partecipanti che hanno svolto attività fisica hanno testimoniato un miglioramento del loro umore (che si è mantenuto per alcune ore dopo la fine della sessione di allenamento). Anche l’anedonia risultava attenuata – benché in questo caso il risultato non sia stato pienamente soddisfacente e duraturo nel tempo.

I risultati più sorprendenti, tuttavia, si sono registrati nell’aumento delle capacità cognitive: infatti, se in un primo momento coloro che avevano fatto attività sportiva avevano dimostrato maggiore prontezza nelle risposte ai test rispetto ai volontari che erano stati a riposo, dopo una mezz’ora gli stessi partecipanti sono diventati addirittura più lenti nelle risposte rispetto al gruppo campione.

Non è chiaro ai ricercatori il perché di questo risultato contraddittorio – innegabile resta il miglioramento immediato dell’umore e del benessere psicologico dopo l’attività fisica per le persone affette da MDD: un incentivo a praticare più spesso sport, anche a livello moderato, ma soprattutto a sfruttare le ore successive all’attività fisica per intraprendere attività che possano contribuire a mantenere alto il livello di benessere ottenuto.

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Fonte: Psychology of Sport and Exercise

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