Contrordine! L’uso dei cellulari non aumenta il rischio di tumore al cervello! Lo studio di Oxford che ribalta tutto

Secondo una recente ricerca le onde a radiofrequenza emanate dai telefoni cellulari non sono cancerogene, e non aumentano il rischio di sviluppare in futuro un tumore al cervello.

L’uso regolare di un telefono cellulare non aumenta il rischio di tumori cerebrali, a questa conclusione sono giunti i ricercatori dell’Università di Oxford.

I timori per il potenziale legame tra cancro e cellulari sono emersi per la prima volta negli anni ’90, quando i telefoni portatili iniziarono a diffondersi e, nonostante le preoccupazioni sulle possibili radiazioni cancerogene, oggi è stato dimostrato che queste affermazioni sono assolutamente errate. (Leggi anche:  Uno studio dimostra per la prima volta che le nanoparticelle di smog causano il cancro al cervello )

Lo studio

La nuova ricerca ha monitorato più di 400.000 britannici in un decennio, e non ha scoperto alcun legame tra l’uso regolare del telefono cellulare e la prevalenza di tumori al cervello.

Gli esperti dell’Università di Oxford hanno scoperto, infatti, che lo 0,41% delle donne che hanno utilizzato un telefono cellulare ha sviluppato un tumore al cervello, rispetto allo 0,44% che non ha mai utilizzato i dispositivi.

Lo studio, condotto negli anni ’20, si aggiunge al crescente corpo di prove che respingono le preoccupazioni sul legame tra telefoni e cancro.

Kirstin Pirie, analista statistico e coautore dello studio, ha affermato che: 

L’uso del telefono cellulare in condizioni normali non aumenta il rischio di tumore al cervello.

I teorici della cospirazione affermano da tempo che le onde radio emesse dai telefoni possono penetrare nel cranio e causare il cancro. Queste affermazioni sono diventate ancora più oltraggiose negli ultimi anni con l’avvento del 5G, che alcuni sostenevano fosse legato alla pandemia di Covid.

I ricercatori di Oxford hanno dimostrato che si tratta solo di falsi miti. Nel loro studio, hanno attinto ai dati di 400.000 donne senza cancro, di età compresa tra 50 e 80 anni tra il 2001 e il 2011. All’inizio e alla fine dello studio è stato chiesto ai partecipanti del loro uso del telefono cellulare.

Le loro risposte sono state confrontate con le loro cartelle cliniche. I ricercatori hanno quindi verificato se qualcuno ha sviluppato tre diversi tipi di tumore al cervello: meningioma, adenoma ipofisario e neuromi acustici.

Sono stati presi in considerazione anche altri fattori che possono contribuire ai tumori, come l’età, l’indice di massa corporea, l’assunzione di alcol, il fumo e i livelli di esercizio fisico.

I risultati hanno mostrato che le persone che hanno utilizzato un telefono nel corso dei 10 anni hanno effettivamente visto una probabilità inferiore del 5% di sviluppare un cancro al cervello, rispetto a coloro che non ne hanno mai usato uno durante tutto il periodo.

Inoltre, le donne che avevano usato un telefono ogni giorno, invece, avevano una probabilità leggermente maggiore, circa l’1% in più.

Gli esperti hanno affermato che le piccole differenze di rischio tra i gruppi sono statisticamente insignificanti.

Complessivamente, delle 286.387 donne che non avevano mai usato un cellulare nel 2001, 1.261 hanno sviluppato un tumore al cervello entro il 2011, ossia un tasso dello 0,44%. Nel frattempo, dei 556.131 che ne avevano usato uno, 2.278 hanno concluso lo studio con un tumore al cervello (0,41%).

E’ vero che i cellulari emettono onde a radiofrequenza, sotto forma di radiazione elettromagnetica dalle loro antenne; ed è anche vero che l’area del corpo più vicina alle antenne, tipicamente la testa, ha il potenziale per assorbire parte di questa energia.

Tuttavia, numerosi scienziati hanno affermato che queste radiazioni non sono ionizzanti, il che significa che sono a bassa energia, bassa frequenza e non danneggiano le cellule a differenza dei raggi X.

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Fonte: JNCI

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