Il telescopio Hubble ha scovato la stella più lontana mai osservata finora: l'astro, dalle origini antichissime, potrebbe appartenere a una delle prime generazioni di stelle nate dopo il Big Bang, da sempre oggetto di interesse degli astronomi
Scoperta da record nello spazio: il telescopio Hubble della NASA è appena riuscito a individuare la luce proveniente dalla stella più distante mai osservata. Il corpo celeste, che sta affascinando gli appassionati di astronomia di tutto il mondo, è stata ribattezzata Earendel (che in inglese arcaico significa “stella del mattino”). L’astro si è originata nel primo miliardo di anni dopo il Big Bang, quindi si tratta di una stella molto antica, che risale agli albori dell’universo.
Il corpo celeste è talmente lontano da noi che la sua luce ha impiegato 12,9 miliardi di anni per raggiungere la Terra, apparendoci come quando l’universo aveva solo il 7% della sua età attuale, come riferito dalla NASA.
NASA's Hubble Space Telescope just broke records by detecting the light of the most distant individual star ever…
Posted by NASA – National Aeronautics and Space Administration on Wednesday, March 30, 2022
L’emozionante scoperta è stata fatta grazie ai dati raccolti durante il programma RELICS (Reionization Lensing Cluster Survey) di Hubble presso lo Space Telescope Science Institute (STScI) di Baltimora.
All’inizio non ci credevamo quasi, era molto più lontano della precedente stella più distante e con spostamento verso il rosso più alto” –spiega l’astronomo Brian Welch della Johns Hopkins University di Baltimora, autore principale dello studio sulla stella, pubblicato sulla rivista Nature. – Normalmente a queste distanze, intere galassie sembrano piccole macchie, con la luce di milioni di stelle che si fonde insieme. La galassia che ospita questa stella è stata ingrandita e distorta dalla lente gravitazionale in una lunga mezzaluna che abbiamo chiamato Sunrise Arc.
Cosa sappiamo finora della stella Earendel e perché la sua scoperta è così cruciale
Di questo corpo celeste molto distante non si sa ancora moltissimo. Secondo il team di esperti, Earendel avrebbe una massa 50 volte più grande di quella del nostro Sole e potrebbe essere milioni di volte più luminoso.
Grazie al raro allineamento con l’ammasso di galassie ingrandito, la stella Earendel appare direttamente o estremamente vicina a un’increspatura nel tessuto dello spazio. Questa ondulazione, definita in ottica “caustica”, fornisce il massimo ingrandimento e schiarimento. – chiariscono i ricercatori – L’effetto è analogo alla superficie increspata dell’acqua che crea motivi di luce brillante sul fondo della piscina in una giornata di sole.
Al momento gli astronomi non sono stati in grado di confermare se si tratta o meno di una stella binaria, sebbene la maggior parte degli astri così massicci abbia almeno una stella compagna più piccola.
Nei prossimi tempi l’astro sarà osservato anche dal telescopio spaziale James Webb della NASA.
Con Webb ci aspettiamo di confermare che Earendel è davvero una stella, oltre a misurarne la luminosità e la temperatura – aggiunge Dan Coe, astronomo presso Space Telescope Science Institute e co-autore dello studio – Ci aspettiamo anche di scoprire che la galassia Sunrise Arc è priva di elementi pesanti che si formano nelle generazioni successive di stelle. Ciò suggerirebbe che Earendel sia una stella rara e massiccia povera di metalli.
La composizione di Earendel sarà di grande interesse per gli esperti, visto che si tratta di una stella antichissima. Se gli studi successivi dovessero confermare che questo astro è composta soltanto da idrogeno ed elio primordiali sarebbe la prima prova dell’esistenza delle leggendarie stelle della Popolazione III, le primissime nate dopo il Big Bang.
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Fonte: NASA
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