Perché stanno aumentando anche i prezzi della pasta 100% di grano italiano, ce lo spiega chi la produce

I prezzi di pasta, passata di pomodoro e altri cibi stanno aumentando. Ma quali sono i reali motivi?  Per capire meglio come stanno le cose abbiamo fatto alcune domande a Giovanni Battista Girolomoni, presidente della Cooperativa agricola Gino Girolomoni che produce pasta biologica con grano italiano

Ve ne parliamo ormai da diverso tempo. Anche i prezzi dei prodotti alimentari, così come quelli dell’energia e della benzina, stanno aumentando. Un problema che si ripercuote inevitabilmente sulle famiglie e che è probabilmente destinato a peggiorare o ad estendersi, considerando le ripercussioni che sta avendo, anche sul nostro Paese, il conflitto russo-ucraino.

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Ma come stanno davvero le cose? Quali sono i reali motivi per cui rischiamo di veder lievitare i prezzi della pasta (e non solo)? 

Abbiamo contattato Giovanni Battista Girolomoni, presidente della Cooperativa agricola Gino Girolomoni che produce diversi prodotti biologici, tra cui appunto pasta ottenuta con grano coltivato in Italia e passata di pomodoro.

Ecco cosa ci ha detto in merito all’aumento dei prezzi già previsti e annunciati ai clienti della sua azienda con una lettera.

Da quando aumenterà e di quanto il prezzo della vostra pasta?

Dal primo aprile aumenteremo i listini di vendita ai negozi e conseguentemente varieranno i prezzi di vendita al pubblico finale. Il prezzo a cui consigliamo di vendere la pasta aumenterà di 15 centesimi, ad esempio la pasta di grano duro passerà da 1,50 a 1,65 euro, mentre la pasta di grano duro varietà Cappelli da 2,40 a 2,55 euro.

A cosa è dovuto esattamente questo aumento? È conseguenza del conflitto in corso o si prospettava una situazione simile già precedentemente?

L’aumento non ha a che fare direttamente con il conflitto in corso. Si tratta di problemi legati all’aumento dei costi dell’energia, dei costi di trasporto e quelli dei materiali per gli imballaggi. Aumenti che erano iniziati già prima del conflitto e di cui ci stavamo facendo carico. Poi sono continuati ad aumentare e siamo stati costretti a trasferirli sul prezzo dei prodotti.

Di che aumenti si tratta?

Per quanto riguarda ad esempio i costi di imballaggio, si tratta di aumenti considerevoli, perché la loro produzione è ad alta intensità energetica (alcune cartiere si sono viste costrette a fermare gli impianti). Queste criticità mondiali hanno fatto schizzare verso l’alto i costi che ci vengono imposti dai nostri fornitori senza alcun preavviso, pena la mancata consegna dei materiali necessari alla produzione della nostra pasta. Per quanto riguarda i costi energetici, se da una parte abbiamo la caldaia a cippato naturale come energia rinnovabile che ci permette di non dipendere dal gas per l’energia termica, dall’altra abbiamo consumi elettrici molto importanti, sia per il mulino sia per il pastificio, e il costo dell’energia elettrica è aumentato nel mese di marzo di oltre 6 volte rispetto all’anno precedente.

Gli aumenti di prezzo riguardano solo la pasta o coinvolgono anche altri prodotti come ad esempio la passata di pomodoro?

Gli aumenti legati a imballaggi, energia e trasporti incidono su tutti i prodotti, anche sulla passata di pomodoro.

Potrebbe esserci carenza di grano e di conseguenza di pasta o altri prodotti nel breve o lungo periodo?

È molto difficile da prevedere in generale, per quel che ci riguarda è l’unica cosa che non ci preoccupa, perché abbiamo grano nei magazzini e con gli agricoltori soci lavoriamo a filiera cortissima e programmiamo le semine. Quindi salvo problemi agronomici dovuti alla siccità, non dovremmo avere problemi di quantità sul grano.

Naturalmente, per altre aziende che lavorano anche o solo con grano importato dall’estero (con tutte le difficoltà del momento), la situazione potrebbe essere diversa e addirittura peggiore.

Sembra dunque che non possiamo far altro che prendere atto del rialzo dei prezzi che ci aspetta e che, come abbiamo capito, riguarda diversi generi alimentari, dato che i costi maggiori sono legati all’aumento di energia, imballaggi, ecc., cose di cui nessun produttore può fare a meno.

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