In Australia le megattere non sono più nella lista delle specie a rischio. Tutto merito delle misure di protezione e tutela adottate dal paese negli ultimi 60 anni. Tuttavia non bisogna abbassare la guardia
Fino a poco tempo fa, in Australia, rientravano tra le specie a rischio di estinzione ma oggi, grazie alle politiche di tutela adottate dal paese, le megattere sono salve. Se ne contano circa 40mila nelle acque australiane (al culmine della caccia commerciale ne erano rimaste 1500), un numero che promette bene e che dimostra l’efficacia delle misure adottate negli ultimi 60 anni.
Fu la caccia commerciale a portarle sull’orlo dell’estinzione, finché l’Australia non ha adottato apposite politiche per proteggerle. L’ultima stazione baleniera commerciale australiana, la Cheynes Beach Whaling Company nell’Australia occidentale, è stata chiusa nel 1978 e l’Australia ha adottato una politica contro la caccia alle balene nel 1979.
Sussan Ley, ministra dell’Ambiente australiana, si è dichiarata felice dei risultati ottenuti grazie agli sforzi di conservazione messi in atto.
Ma questo non significa che d’ora in avanti non ci sarà più nulla da fare, è infatti importante continuare in questa direzione, anche perché le megattere sono minacciate da numerosi fattori, a partire dalla crisi climatica. Secondo uno studio del 2020 i cambiamenti climatici in corso sarebbero coinvolti nel declino dei loro tassi di riproduzione.
Un ulteriore problema è rappresentato dalla diminuzione di krill, i crostacei di cui si nutrono le balene, che potrebbe causare un drastico calo delle popolazioni. Per non parlare dell’inquinamento di mari e oceani, incluso quello acustico, e della presenza di pericolose reti fantasma.
FONTE: EARTH
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