Il malfunzionamento del sistema GNSS minaccia la sicurezza aerea: l’allarme dell’EASA

L'Agenzia dell'Unione europea per la Sicurezza Aerea si limita per ora a segnalare malfunzionamenti nei satelliti in alcune regioni che affacciano sul Mediterraneo, senza lanciare tuttavia un vero e proprio allarme

Il conflitto fra Russia e Ucraina sta assumendo sempre più i tratti di una guerra mondiale, con conseguenze che coinvolgono anche Paesi non direttamente interessati dai bombardamenti. Ce ne stiamo accorgendo in questi giorni, dopo i vertiginosi aumenti nei prezzi di gas e benzina, ma il settore dell’energia non è l’unico ad essere stato investito dall’onda lunga del conflitto.

Gli effetti dell’attacco delle forze di Mosca in Ucraina coinvolgono anche il sistema satellitare globale di navigazione, meglio noto con la sigla GNSS (Global Navigation Satellite System): dallo scorso 24 febbraio infatti – primo giorno del conflitto – il sistema sta registrando una serie di malfunzionamenti che potrebbero mettere a rischio la sicurezza aerea, soprattutto nelle aree del Mar Baltico, Mar Nero e Mar Mediterraneo orientale.

È l’Agenzia dell’Unione europea per la Sicurezza Aerea (EASA) a lanciare l’allarme con un comunicato stampa diffuso sul Web e a segnalare problemi nella regione russa di Kalinigrad e nelle aree confinanti, ma anche nell’est della Finlandia e nell’area del Mediterraneo vicino a Cipro, Turchia, Libano, Siria, Israele e Iraq settentrionale.

Non si tratta (ancora) di un vero e proprio allarme, ma solo di una segnalazione – benché molto chiara e specifica dal punto di vista geografico. Tuttavia, nelle aree menzionate dall’Agenzia, gli aerei in volo hanno riscontrato disturbi che talvolta hanno provocato addirittura cambi di rotte e di destinazione, per scongiurare il rischio di un atterraggio non sicuro.

Nelle condizioni attuali – avverte l’Agenzia EASA – non è possibile prevedere le interruzioni del sistema GNSS e i loro effetti. L’entità dei problemi che ne conseguono dipende infatti dall’estensione dell’area interessata, dalla durata e dalla fase di volo dell’aereo coinvolto. Per questa ragione si suggeriscono azioni di mitigazione che devono essere prese dalle autorità nazionali dell’aviazione, dai fornitori di servizi di navigazione aerea e dagli operatori aerei per affrontare l’aumento delle disfunzioni nelle aree geografiche che circondano la zona di conflitto e in altre aree.

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Fonte: EASA

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