La carenza di olio di girasole sta creando seri problemi all'industria alimentare che è solita utilizzarlo in un'enorme varietà di prodotti: dai biscotti alle creme spalmabili, dai sughi dal tonno. Ma come verrà sostituito?
A causa del conflitto russo-ucraino, tra circa un mese le scorte di olio di girasole del nostro Paese saranno esaurite e consumatori e produttori stanno cercando di correre ai ripari. Da una parte c’è chi “assalta” i supermercati per acquistare bottiglie e latte da 5 litri per fare scorta, dall’altra c’è chi si vede costretto a sostituire quest’olio con altri grassi vegetali.
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Ieri vi abbiamo parlato di come il ministero dello Sviluppo Economico abbia deciso di intervenire a favore dei produttori, consentendo di modificare temporaneamente le etichette, segnalando la sostituzione dell’olio di girasole con altri grassi vegetali attraverso delle aggiunte (getto d’inchiostro o altri sistemi equivalenti ad esempio, sticker adesivi), in attesa di stampare le nuove etichette.
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Ma la domanda che tutti ci facciamo è: con cosa verrà sostituito l’olio di girasole? Ad oggi non è dato saperlo ma nelle prossime settimane ci accorgeremo tutti su quale alternativa si sono orientati principalmente i produttori.
Indubbiamente ci sono diversi problemi: uno è il costo e l’altro è che l’industria alimentare ha bisogno di un grasso il cui sapore sia neutro e dunque si possa ben adattare ai diversi prodotti, come dicevamo dalle creme spalmabili a base di nocciole e cioccolato ai sughi.
Probabilmente torneremo a vedere più spesso l’olio di palma e su questo fronte rischiamo di tornare indietro, soprattutto considerando tutte le battaglie che sono state fatte negli scorsi anni per cercare di limitare l’uso di un prodotto che, sul fronte ambientale (e probabilmente anche considerando la salute) è parecchio controverso.
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Anche l’olio di mais, almeno in quanto a neutralità del sapore, potrebbe essere una buona alternativa ma, proprio come i semi di girasole, anche il mais sta iniziando a scarseggiare a causa del blocco delle esportazioni dall’Ucraina, la Russia e anche l’Ungheria.
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La situazione indubbiamente è ingarbugliata, complessa e si prevede anche lunga (almeno per quanto riguarda la carenza di olio di girasole). A noi non resta che fare sempre più attenzione alle etichette dei prodotti che acquistiamo.
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Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico
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