Assicurazione auto: sono davvero in arrivo rimborsi fino a 70 euro per il lockdown 2020?

In Parlamento si discute di indennizzare gli automobilisti di una quota di Rc auto non goduta durante il lockdown di marzo e aprile 2020

Auto ferme per 50 giorni, in tutta Italia: succedeva durante il lockdown avviato il 9 marzo 2020, annunciato dall’allora premier Giuseppe Conte per far fronte allo scoppio della pandemia di Covid-19.

Una crisi in cui a guadagnarci furono le compagnie assicurative, che beneficiarono del crollo degli incidenti stradali dovuto allo stop della maggioranza dei veicoli per risparmiare tra 2,5 e 3,6 miliardi di euro, secondo le stime dell’Ivass (l’istituto di vigilanza sulle compagnie assicurative), o 2,1 miliardi secondo i calcoli dell’associazione delle imprese assicurative Ania.

Soldi che potrebbero tornare indietro agli assicurati, impossibilitati per quasi due mesi ad utilizzare le proprie vetture, secondo quanto annunciato in commissione Finanze alla Camera dal sottosegretario all’Economia Federico Freni in risposta un’interrogazione dei deputati del gruppo Misto Alessio Villarosa e Michele Sodano.

La discussione è però stata rimandata ad un “tavolo tecnico” presso il Ministero dello Sviluppo Economico, che metterà insieme istituzioni, amministrazioni e le associazioni interessate.

In base alle stime, si aggirerebbe tra i 50 ed i 70 euro in media la cifra che potrebbe ritornare in tasca agli assicurati danneggiati dal lockdown. Non necessariamente in denaro, ma anche attraverso forme alternative di indennizzo come l’allungamento della durata polizze o rinunce a franchigie.

A complicare la faccenda, però, c’è il fatto che diverse compagnie hanno già deciso autonomamente di alleviare in qualche modo il danno subito dai propri assicurati proprio attraverso iniziative alternative alla restituzione della quota di premio rc auto non goduto. Pare già per 811 milioni, rileva Ania.

Intanto incalzano le richieste al governo delle associazioni di consumatori. Per Codacons,

«Gli automobilisti italiani hanno subito nel 2020 un danno economico sul fronte dell’Rc auto pari a complessivi 3,9 miliardi di euro a causa dei divieti agli spostamenti previsti dalle misure legate all’emergenza Covid, per un totale di circa 100,8 euro ad assicurato, cifra che ovviamente risulta più elevata per i residenti delle città del sud e per i neopatentati, che pagano tariffe più salate. A fronte di una riduzione del 40% degli incidenti stradali nel 2020, le tariffe Rc auto sono calate solo del 5%, dando vita ad un evidente squilibrio e a una beffa a danno dei cittadini. Per tale motivo il Governo deve introdurre forme di rimborso obbligatorio per tutte le imprese assicuratrici, garantendo equità e immettendo risorse nelle tasche delle famiglie pesantemente danneggiate», denuncia il presidente Carlo Rienzi.

Nel frattempo l’Ivass ha comunicato che il premio medio in questi ultimi due anni è diminuito del 5%.

Per Assoutenti però

«Mentre in Italia il numero di incidenti è crollato nel 2020 e nonostante le auto siano rimaste sempre più ferme nei garage nel 2021 a causa di zone rosse e limiti agli spostamenti, i prezzi dell’Rc auto subiscono riduzioni minime, a tutto danno dei consumatori – spiega il presidente Furio Truzzi . – Una presunta riduzione del 5% dei prezzi delle polizze RC auto significa che le compagnie hanno trattenuto buona parte dei profitti generati dalla riduzione dei sinistri del 2020 e 2021: questo è un segno chiaro di mancanza di pressione competitiva, di un impianto normativo da rivedere radicalmente, di una autorità di vigilanza da riformare con urgenza e dalla mancanza di una vera portabilità dei certificati assicurativi che potrebbe portare ad un abbattimento reale delle tariffe».

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