Ucciso Ayanda Ngila, giovane attivista che si batteva per la terra e la libertà in Sudafrica

Ucciso un altro attivista per la terra e la libertà, questa volta in Sudafrica. Si tratta di Ayanda Ngila, vicepresidente dell'insediamento eKhenana di Abahlali baseMjondolo a Durban

Addio a Ayanda Ngila, ucciso a colpi d’arma da fuoco. L’attivista che faceva parte del movimento sudafricano Abahlali baseMjondolo (Abm), letteralmente “coloro che vivono nelle baracche” si è sempre battuto per i valori in cui credeva: la terra e la libertà.

Ayanda Ngila aveva 30 anni ed era vicepresidente dell’insediamento eKhenana di Abahlali baseMjondolo a Durban, in Sudafrica. La sua tragica uccisione è parte di un modello di continui attacchi che questa comunità e i suoi membri sono costretti a subire.

Le persone che hanno ucciso l’attivista sudafricano hanno agito in pieno giorno, testimoni hanno raccontato che quattro uomini armati sono entrati nella comune di eKhenana intorno alle 15:20 di martedì 8 marzo e hanno aperto il fuoco su Ayanda Ngila, mentre stava lavorando al sistema di irrigazione in un giardino della comunità.

L’uomo è stato colpito più di sette volte e la morte ha lasciato particolarmente scossi i giovani residenti dell’insediamento, che non dimenticheranno facilmente quanto accaduto. Tutta la comunità è sotto shock per la grande perdita subita.

Un’altra giovane vita è stata sperperata dai nostri oppressori, un’altra famiglia lasciata nel dolore. Ayanda è un martire nella lotta per la terra, la dignità, la libertà e il socialismo. Il suo nome sarà celebrato in tutto il mondo. Faremo in modo che la sua vita [sia] onorata e che il suo spirito sopravviva nel nostro movimento. Esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alla sua famiglia, ai residenti e a tutti coloro che hanno apprezzato il suo caldo cuore – ha dichiarato Abahlali baseMjondolo in una dichiarazione ai media firmata dal suo presidente, S’bu Zikode.

L’anno scorso Zikode e il suo movimento ha ricevuto il Per Anger Prize, consegnato dall’ambasciatore svedese in Sudafrica in riconoscimento dell'”importante lavoro per il diritto alla casa, alla terra e alla dignità”.

La comunità di Abahlali baseMjondolo, di fronte alla disoccupazione, all’impoverimento, e agli attacchi brutali, promuove infatti importanti alternative di cooperazione e solidarietà tra i poveri.

Un altro valoroso attivista è stato assassinato ma c’è chi continuerà a lottare anche in suo nome.

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Fonti: Abahlali baseMjondolo / Abahlali baseMjondolo Facebook

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