Google scende in campo contro il food waste con un piano ambizioso che prevede il dimezzamento dello spreco di cibo nei bar e nelle cucine dove mangiano e lavorano i suoi dipendenti
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Ogni anno nel mondo circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo finiscono nella pattumiera, mentre in tanti Paesi milioni di persone patiscono la fame. Lo spreco alimentare non rappresenta soltanto una questione etica, ma ha un impatto devastante sul Pianeta, visto che a 1 kg di cibo prodotto e mai consumato corrispondono circa 2 kg di CO2. Sono sempre di più le aziende che hanno deciso di impegnarsi concretamente per ridurre il cosiddetto food waste. Tra queste spicca Google, che ha recentemente annunciato che entro il 2025 dimezzerà gli sprechi alimentari nelle cucine e nelle mense in cui pranzano e lavorano i suoi dipendenti.
“Per fare ciò, eviteremo gli sprechi durante l’approvvigionamento alimentare, miglioreremo le nostre cucine e bar e ci assicureremo che il cibo in eccesso venga riutilizzato o smaltito correttamente” spiega il colosso della Silicon Valley.
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Il piano di Google per combattere gli sprechi alimentari
Ma in che modo Google intende rispettare la promessa? Il suo piano prevede 3 azioni principali. Vediamo nel dettaglio quali.
Prevenire gli sprechi a monte
Il primo obiettivo che si è posto l’azienda è quello di prevenire gli sprechi di cibo a monte, prima che gli alimenti finiscano nelle cucine in cui vengono preparati i piatti per i dipendenti.
Il nostro team dedicato al cibo serve centinaia di migliaia di pasti ogni giorno a Googler in 56 paesi. – spiega la società – Per prevenire gli sprechi alimentari prima che questi deliziosi ingredienti raggiungano le nostre cucine, lavoriamo a stretto contatto con produttori, trasformatori, fornitori e distributori. Un modo in cui l’abbiamo fatto è procurarci dalle fattorie prodotti imperfetti che verrebbero scartati, come una carota deforme o una mela leggermente macchiata, ma comunque deliziosa. Acquistiamo anche da aziende creative che producono prodotti alimentari da ingredienti riciclati, come il brodo a base di ritagli vegetali di un impianto di lavorazione.
Ripensare le cucine e bar
Per evitare che il cibo vada buttato nelle cucine e nei bar in cui mangiano i suoi dipendenti, Google ha deciso di investire di più nella tecnologia.
Continuiamo a utilizzare la tecnologia per ridurre gli sprechi nelle nostre attività di cucina e bar. Ad esempio, Leanpath è uno strumento che aiuta gli chef a tenere traccia del cibo che andrà sprecato. Possono quindi utilizzare quei dati per apportare modifiche al modo in cui preparano, cucinano e servono il cibo nei bar. – chiarisce l’azienda – Da quando abbiamo iniziato a misurare i nostri rifiuti alimentari in cucina nel 2014, queste strategie hanno aiutato ad evitare che 10 milioni di libbre di cibo dalle nostre cucine e dai nostri caffè finissero in discarica. Ciò equivale a eliminare 25.000 tonnellate di carbonio dall’atmosfera o togliere dalla strada 5.000 auto per un anno.
Diventare più consapevoli riguardo allo smaltimento di cibo
Infine, per ridurre davvero il food waste occorre pensare a cosa accade al cibo una volta che viene portato in tavola. In troppi casi gli alimenti non vengono smaltiti correttamente e quindi non possono essere poi riutilizzati in maniera adeguata, ad esempio come compost.
Il lavoro non si ferma una volta che il cibo è cotto e il pasto è servito. – evidenzia Google – Dobbiamo pensare a cosa succede dopo al cibo, che si tratti di ciò che facciamo con i componenti intatti dei nostri pasti o di ciò che è rimasto nel piatto di un Googler. Miriamo a donare gli alimenti in eccesso quando possibile o a garantire che venga adeguatamente compostato. Per qualsiasi prodotto alimentare pronto per essere gettato, stiamo lavorando per migliorare i nostri sistemi di raccolta differenziata per assicurarci che il compostaggio funzioni ovunque. Stiamo anche sperimentando una tecnologia in grado di trattare i rifiuti organici in loco e contenitori intelligenti per la raccolta dei rifiuti in grado di smistare meglio i rifiuti.
Lo scorso anno Google ha anche sottoscritto il Piano d’azione per i rifiuti alimentari, promosso da ReFED (la principale Ong degli Usa che si occupa di combattere lo spreco alimentare), in cui si esorta il governo federale a raggiungere obiettivi ambiziosi e concreti contro il food waste. Inoltre, il colosso della Silicon Valley ha donato un milione di dollari per sostenere il ReFED Catalytic Grant Fund, un’iniziativa quinquennale lanciata dalla Ong per combattere concretamente lo spreco alimentare negli Stati Uniti.
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Fonte: Google
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