Lo speciale "Dedicato ad Anna Magnani" di Paolo Mieli ripropone immagini e filmati della sua carriera e della sua vita
Nacque il 7 marzo del 1908 – ma nacque il 7 marzo, ma del 1856, anche Matilde Serao, la prima donna italiana ad aver fondato e diretto un quotidiano e negli anni candidata sei volte, senza mai ottenerlo, al Premio Nobel per la letteratura – Anna Magnani, una delle più grandi interpreti del nostro cinema.
Attrice simbolo della ricostruzione e del riscatto, diranno giornalisti e critici, di Anna Magnani, per tutti Nannarella, è stata – senza subbio con Alberto Sordi e Aldo Fabrizi, una delle figure principali della romanità cinematografica del XX secolo.
Celebri le sue interpretazioni, specie in film come Roma città aperta, Bellissima, Mamma Roma e La rosa tatuata. Quest’ultimo le valse nel 1956 un Oscar alla miglior attrice protagonista. Fu la prima attrice non di lingua inglese a ricevere il premio. Ha inoltre vinto due David di Donatello, cinque Nastri d’argento, un Globo d’oro, un Golden Globe, un BAFTA, due National Board of Review, un New York Film Critics Circle Award, una Coppa Volpi a Venezia e un Orso d’argento a Berlino.
🗓 Accadde OggiIl #7marzo 1908 nasce Anna Magnani.Attrice simbolo del dopoguerra, primo Oscar italiano.#CondividiLaCultura #Cinema
Posted by Rai Cultura on Sunday, March 6, 2022
A lei Rai Cultura dedica lo speciale “Dedicato ad Anna Magnani“, riproponendo immagini filmate e foto della sua vita, dei suoi amori e di figlio Luca. Un lungo filmato racconta del grande amore tra lei e Roberto Rossellini, un amore nato durante le riprese di Roma città aperta, film del 1945, che la fece conoscere in tutto il mondo e considerato il manifesto del neorealismo.
A raccontarcelo è Polo Mieli con un documentario di Simona Fasulo. Immagini originali, interviste radiofoniche e televisive, contributi dai film dell’attrice che compongono un puzzle della sua vita e della sua carriera. Ridere, piangere, ridere e piangere contemporaneamente. Una specialità di Anna Magnani. E di chi la vede recitare.
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Fonte: Rai Cultura
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