Una pronuncia che riguarda soltanto gli spot in tv, mentre le installazioni nelle case possono procedere
La pubblicità Iliad sulla Fibra 5 Giga a 15,99 euro è ingannevole e va fermata subito. È quanto emerge dal giudizio emesso contro la società telefonica dal Giurì dello Iap, l’organo giudicante dell’Istituto dell’autodisciplina pubblicitaria
Vengono bloccati, quindi, gli spot televisivi della compagnia telefonica sull’offerta in fibra. La decisione dell’organo giudicante dello Iap riguarda in particolare gli spot televisivi di Iliad Italia S.p.A. ed è arrivata a seguito di una formale richiesta presentata dalla Wind Tre S.p.A che chiedeva di esaminare il messaggio degli spot per individuare eventuali profili di scorrettezza.
Questo il messaggio:
Nasce Iliad box, la fibra chiara e tonda con velocità fino a 5 gigabyte al secondo complessivi. Per gli utenti mobile Iliad, a 15 euro e 99.
Il Giurì, “esaminati gli atti e sentite le parti, dichiara che le comunicazioni commerciali esaminate sono in contrasto con l’art. 2 CA (comunicazione commerciale ingannevole) nei limiti di cui in motivazione e ne ordina la cessazione”, si legge nella pronuncia.
Ad essere bloccato è solo lo spot, dal momento che le installazioni e le nuove sottoscrizioni possono procedere senza problemi.
Dallo Iap fanno sapere che le motivazioni di questa pronuncia saranno pubblicate solo nei prossimi giorni, mentre Iliad ha già pubblicato una nota ufficiale:
Siamo molto sorpresi dall’intervento del Giurì in seguito all’istanza presentata da un nostro concorrente, dal momento che come sempre comunichiamo le caratteristiche delle nostre offerte con la massima trasparenza – dicono –. Aspettiamo di conoscere le motivazioni di questa disposizione per comprenderla e valutare eventuali azioni.
Già nel 2018, Iliad aveva dovuto interrompere gli spot sempre per pubblicità ingannevole. In particolare il Giurì segnalava la menzione ad una generalizzata possibilità di sfruttare la rete dati 4G+ cosa che nessun operatore allora poteva garantire in termini così perentori, e la scarsa trasparenza nell’indicare costi di attivazione e limiti nell’uso delle reti europee in roaming. Poi, in ottobre scorso, sotto la lente di ingrandimento finì lo spot relativo all’offerta mobile a 7,99 euro perché sdiceva che “il 96% degli utenti è soddisfatto”.
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Fonte: IAP
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