No alla guerra in Ucraina: “appendiamo le bandiere della pace”, sit-in e manifestazioni annunciate in tutta Italia

In molte città italiane si mobilitano associazioni, sigle sindacali e partiti politici per chiedere lo stop immediato delle ostilità in Ucraina

In seguito alle drammatiche notizie che arrivano dal fronte ucraino, è partita subito la mobilitazione dei movimenti per la pace, che chiedono l’immediata cessazione delle ostilità e il ripristino del dialogo diplomatico fra Russia ed Ucraina. In molte città italiane sono stati organizzati già oggi sit-in a sostegno del popolo ucraino, mentre altre manifestazioni si svolgeranno nella giornata di sabato 26 febbraio.

QUI tutti gli aggiornamenti della guerra in Ucraina.

Genova

L’appuntamento è per sabato 26 febbraio, alle ore 16.30, in largo Pertini, per un presidio per la pace e contro ogni guerra sostenuto indetto dall’associazione PeaceLink e sostenuto da Amnesty Genova, Emergency Genova, Arci Genova e Ora in silenzio contro la guerra.

Contro l’escalation militare è importante mobilitarsi perché l’Italia e l’ONU svolgano un ruolo di distensione in questo difficile momento – si legge neo comunicato dell’associazione promotrice. – Vogliamo sostenere le iniziative di pace che facciano sentire la voce di chi ripudia la guerra, così come recita l’articolo 11 della Costituzione Italiana. Con questa adesione esprimiamo la volontà di collaborare alle attività contro la guerra e di partecipare alla costituzione di un comitato per la pace a livello locale.

Anche il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ha espresso sulla propria pagina Facebook profonda preoccupazione per quanto sta accadendo in queste ore sul territorio ucraino, condannando la violenza militare operata dalla Russia e definendola inaccettabile, e richiamando l’attenzione e l’intervento dell’Occidente di fronte a questi attacco alla democrazia.

Reggio Emilia

Anche la popolazione di Reggio Emilia è invitata a partecipare ad un sit-it per la pace in Ucraina fissato per sabato alle ore 17.00, che partirà da in Piazza Prampolini. Su Facebook il sindaco della città Luca Vecchi esprime preoccupazione di fronte alle notizie che giungono dal confine russo-ucraino e condanna fermamente l’uso delle armi e della violenza:

Le crisi internazionali hanno bisogno, oggi più che mai, di soluzioni diplomatiche, di tavoli di trattativa in cui siano le dinamiche della politica, e non gli arsenali militari, a dettare l’agenda – scrive. – Richiamando il dettato costituzionale all’articolo 11 abbiamo deciso di promuovere una manifestazione per la pace, per una soluzione del conflitto in atto che rimetta al centro i negoziati e che riannodi i fili interrotti di quel confronto all’insegna del disarmo e degli accordi che hanno posto fine alla Guerra Fredda.

Roma

Nella capitale, è l’associazione Rete Italiana Pace e Disarmo ad indire una mobilitazione civile per sabato 26 febbraio a partire dalle ore 11.00 in Piazza SS. Apostoli, per chiedere l’immediata cessazione di tutte le ostilità e il ritiro delle truppe russe dal territorio ucraino, nonché la revoca immediata del riconoscimento delle due repubbliche separatiste filo-russe di Donetsk e Lugansk.

Ancora una volta si sceglie la follia della guerra, i cui impatti più devastanti ricadranno sui civili e le popolazioni inermi, per colpa di sete di potere, di rivendicazioni nazionaliste, di interessi particolari soprattutto legati al profitto armato – si legge nel comunicato. – La nostra Rete esprime la massima solidarietà alle popolazioni coinvolte e sostiene tutti gli sforzi della società civile pacifista in Ucraina e Russia per arrivare ad una cessazione immediata delle ostilità e poi intraprendere una strada di vera Pace e riconciliazione.

Milano

Appuntamento alle ore 18.00 di oggi in Piazza Scala nel capoluogo lombardo per una manifestazione pacifista indetta da diverse sigle sindacali (CGIL, CISL, UIL) e associazioni (ANPI, ARCI, ACLI), ma anche alcuni partiti politici (come il PD): unanime è la condanna dell’offensiva militare in Ucraina da parte dell’esercito russo, che sta mettendo a repentaglio la vita di moltissimi civili – fra cui donne, bambini e anziani.

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Fonti: PeaceLink / ANPI / Comune di Reggio Emilia / Rete Italiana Pace e Disarmo

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