Una protesta dolorosa, sotto tutti i punti di vista. Si cuciono la bocca, letteralmente, e sanguinano. Per dimostrare che sono esseri umani
Loro sono una manciata di migranti, forse una dozzina, privi di documenti al confine meridionale del Messico. E si sono cuciti la bocca, ago e filo e sangue, nel tentativo di convincere le autorità per l’immigrazione del Paese a concedere loro il passaggio verso il confine degli Stati Uniti.
Per lo più centro-sudamericani, in un anelito drammatico di libertà, si sono aiutati a vicenda a sigillarsi le labbra. Letteralmente, usando punte affilati e fili di plastica e lasciando un piccolo spazio per consumare liquidi. E usando l’alcol per asciugare le gocce di sangue dai punti di sutura. La disperazione.
I migranti si stanno cucendo le labbra in segno di protesta – spiega Irineo Mujica, attivista. Speriamo che il National Migration Institute possa vedere che stanno sanguinando, che sono esseri umani.
Alcuni portavano in grembo i propri figli quando hanno inscenato la drammatica protesta. Siamo a Tapachula, città di confine con il Guatemala, che da mesi si riempie di migliaia di migranti in attesa dei documenti per poter attraversare liberamente il Paese.
Lo sto facendo per mia figlia – dice Yorgelis Rivera, venezuelana. Non ha mangiato nulla nelle ultime ore e non vedo alcuna soluzione… da parte delle autorità.
Frattanto, l’agenzia per l’immigrazione del Messico ha affermato che darà la priorità a coloro che costituiscono gruppi vulnerabili, come bambini, adolescenti, donne incinte, vittime di reati, persone con disabilità e anziani.
Negli ultimi anni è aumentato il numero di migranti che arrivano in Messico in fuga da violenze e povertà. Nel 2021, il Messico ha registrato un aumento dell’87% del numero di domande di asilo, principalmente da haitiani e honduregni.
Secondo l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), il Messico dovrebbe prendere in considerazione nuovi programmi di aiuto in un’ondata di arrivi di stranieri, per i quali ora il Messico richiede un visto.
E intanto, l’agenzia messicana per l’immigrazione (INM) afferma in una dichiarazione pubblica:
È preoccupante che queste misure siano state attuate con il consenso e il sostegno di coloro che si definiscono loro rappresentanti, con l’intenzione di esercitare pressioni sulle autorità su un’attenzione già fornita.
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Fonte: Reuters
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