La malattia infettiva che per molti esperti è simili all'Ebola ha causato la sua prima vittima in Inghilterra
Quello della febbre di Lassa è un virus appartenente al gruppo delle FEV febbri emorragiche virali, così come l’ebola, i cui agenti sono virus a Rna come arenavirus, bunyavirus, filovirus, flavivirus. La febbre di Lassa è stata identificata per la prima volta in Nigeria nella metà del Novecento, dove è endemica. Questa malattia infettiva, fino a qualche decennio fa totalmente sconosciuta, ha provocato la sua prima vittima in Gran Bretagna, come reso noto dalle autorità inglesi.
Il Governo inglese aveva annunciato negli scorsi giorni che i casi registrati di febbre di Lassa nel paese ammontavano a 3 ed erano tutti all’interno di una famiglia che si era da poco recata in Africa occidentale ed aveva contratto in loco la malattia. Sfortunatamente di questi 3 contagiati, una persona è deceduta nelle ultime ore. La notizia è stata confermata e diffusa dall‘Agenzia per la sicurezza sanitaria UKHSA.
I casi di febbre di Lassa sono molto rari nel Regno Unito e la malattia non si diffonde facilmente tra le persone. Il rischio complessivo per la popolazione è molto basso. Stiamo contattando le persone che hanno avuto contatti stretti con i casi per fornire valutazioni, supporto e consigli adeguati in attesa dei test”
ha dichiarato la UKHSA che cerca di rassicurare gli inglesi. Dal 1980 infatti i casi di febbre di Lassa nel paese sono stati 8, di cui gli ultimi due accertati nel 2009.
Anche il Dr. Sir Michael Jacobs del Royal Free London non appare preoccupato
La nostra unità di sicurezza è gestita da un team altamente qualificato composto da medici, infermieri, terapisti e personale di laboratorio esperto ed è progettata per garantire che il nostro personale possa curare in tutta sicurezza i pazienti con questo tipo di infezioni.
ha detto il medico.
Nel nostro paese, l’Istituto Superiore di Sanità, principale centro di ricerca, controllo e consulenza in materia di sanità pubblica in Italia, ha fornito tutte le informazioni relative a questa patologia qui riportate.
Modalità di contagio e prevenzione
La Febbre di Lassa si contrae difficilmente tra gli individui poiché la trasmissione è accidentale e può avvenire solo tramite sangue, secrezioni ed escreti da uomo a uomo soprattutto in ambito familiare e nosocomiale. Non si tratta di un virus così diretto come si possa credere. Il vero contatto diretto avviene con animali infetti o artropodi vettori tramite gli escreti e saliva di roditori.
Sono in particolare i ratti Mastomys a trasmettere la malattia poiché in Africa sono spesso presenti nelle abitazioni. Maggiori norme igieniche nei paesi africani consentono di arginare la trasmissione. Oltre a mantenere le case il più pulite possibile, occorre inoltre conservare i cereali e altre provviste in contenitori sigillati, tenere i contenitori dei rifiuti lontano dalle abitazioni.
Sintomi e trattamento
La febbre di Lassa è una malattia virale con un periodo di incubazione di circa 3 settimane, i cui sintomi si presenta dopo questo tempo tramite febbre, tosse secca, dolori al torace e difficoltà ad alimentarsi, nonché episodi di nausea, vomito e diarrea. In episodi gravi in cui la febbre di Lassa non è stata trattata, può provocare insufficienza respiratoria, ipotensione, sanguinamento. Il tasso di letalità è in questo caso pari al 15-20%, mentre nei pazienti ricoverati e sottoposti alle cure, questo scende notevolmente sotto l’1%.
Questa patologia colpisce in maniera lieve o asintomatica circa l’80% dei pazienti, mentre solamente nel 20% dei casi si presenta come una malattia sistemica grave. A disposizione del personale medico vi è un trattamento antivirale specifico a base di ribavirina per ridurre la letalità della febbre di Lassa. Una terapia volta a ristabilire l’equilibrio idroelettrolitico verrà comunque somministrata come per tutte le altre febbri emorragiche.
Fonte: ISS
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