Il Lazio riconoscerà la vulvodinia come malattia cronica e invalidante

Vulvodinia, neuropatia del pudendo e fibromialgia saranno inserite nei Livelli Essenziali di Assistenza nel Lazio

Dietro questo dolore vulvare c’è chi non può alzarsi dal letto a causa delle fitte, chi dissimula ogni giorno il dolore sul posto di lavoro, chi piange di gioia perché finalmente riesce a vivere serenamente la propria sessualità, chi non può nemmeno sedersi, chi non si riconosce più e lotta ogni giorno per ritrovarsi, chi sta finalmente migliorando, chi deve affrontare i problemi relazionali connessi alla vulvodinia.

Esiste un movimento di donne (tra cui anche Giorgia Soleri) che sta facendo montare una marea di voci contro l’invisibilità di una malattia che ha percentuali di incidenza tutt’altro che basse. Non lo sono ancora di più per le donne, sempre loro a pagare conseguenze maggiori e peggiori.

Per questo, far riconoscere vulvodinia, neuropatia del pudendo e fibromialgia come malattie croniche e invalidanti è l’obiettivo della mozione che ha presentato ieri in Consiglio regionale la consigliera del Lazio Marta Bonafoni.

La mozione è stata approvata all’unanimità, facendo del Lazio di fatto una Regione all’avanguardia su questa tematica, insieme alla Lombardia, che lo scorso dicembre si era a sua volta  impegnata a stanziare dei fondi per garantire l’accesso alle cure per chi soffre delle malattie cosiddette “femminili”.

Malattie che, come ricorda il Comitato Vulvodinia e Neuropatia del pudendo, in realtà riguardano tutti i generi, seppur colpiscano le persone assegnate femmina alla nascita in misura maggiore.

“La vulvodinia è anche detta “malattia di allontanamento”. Perché quando vivi e convivi con patologie come queste, devi fare i conti non solo con il dolore fisico, ma soprattutto con quello emotivo. Ti senti difettosa, meno donna, sola. Lo racconti e spesso non ti credono e il disagio aumenta.
E aumenta il maledetto stigma. Per questo è ancora più importante garantire assistenza adeguata, per questo vulvodinia, neuropatia del pudendo e fibromialgia devono essere inserite nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA)”, conclude la Bonafoni.

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