Orietta Berti, regina dei meme e delle gaffe, oggi la cantante di Cavriago una seconda o anche terza vita artistica amata anche dai più giovani
Dici Orietta Berti e, fino a due anni fa, era tutto un “Finché la barca va”. Dal Sanremo 2021 per la cantante italiana tra le più classiche le cose sono nettamente cambiate grazie alle sue involontarie gaffe che ci hanno fatto scoprire un’Orietta rock ‘n’ roll celebrata sui social a suon di meme e voce dell’estate passata con la canzone “Mille” assieme a Fedez e Achille Lauro.
Ecco le gaffe dicevamo, quelle che l’hanno fatta amare, riscoprire e conoscere al pubblico più giovane. Tutto nei 5 giorni di Sanremo 2021. Fermata da tre volanti della polizia mentre infrangeva il coprifuoco notturno perché doveva andare a recuperare gli abiti per il Festival che erano a Bordighera. L’Orietta “fuorilegge”, per esigenze di scena, ha poi raccontato di aver quasi allagato la stanza dell’hotel: nulla di trasgressivo come i rocker degli anni ’80 e ’90, aveva solo lasciato i fiori che le avevano regalo nel lavandino del bagno. Scordandosi però di chiudere il rubinetto dell’acqua. E poi la sua “specialità”, quelle che l’ha consacrata regina morale dell’Ariston ovvero la sua abilità nel cambiare i nomi agli altri artisti: Ermal Meta diventa Ermal Metal (come poi spesso veniva preso in giro a scuola ha rivelato lo stesso artista) ma soprattutto i Måneskin sono diventati i Naziskin.
Con la solarità e la leggerezza dell’artista navigata Orietta ha sorriso e poi si è presa tutto quello che ha potuto, una sorta di rivincita su quel periodo in cui la schivavano tutti mentre oggi la vogliono tutti.
A 78 anni la Berti nazionale, per tanto tempo punto di riferimento del bel canto melodico, ha colto l’occasione per sperimentare e cimentarsi con generi diversi dal classico melodico, divertendosi con i look più folli, diventando protagonista di spot, programmi tv e anche della 72esima edizione di Sanremo ma da co-conduttrice assieme a Fabio Rovazzi. Ricominciare si può, e Orietta ce l’ha dimostrato, oggi icona della canzone leggera italiana del nuovo millennio. Un esempio, anche di ironia e allegria.
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