Nipoti in affitto, il servizio che aiuta i nonni in difficoltà a utilizzare la tecnologia

Accedere a un servizio con lo spid, capire come fare una videochiamata, riconoscere una fake news: brevi corsi tenuti da under 35 per nonni in difficoltà

Il termine digital divide è diventato di uso comune per indicare il divario tecnologico geografico ma ne esiste uno anche anagrafico. La pandemia ha accelerato l’ingresso della tecnologica nella quotidianità in modo aggressivo e massiccio. I più giovani erano certamente già abituati a vivere in un mondo connesso, ma non è stato così semplice per tutti. E per molti non lo è ancora.

Per le persone anziane l’uso dello spid per accedere a molti servizi o la possibilità di effettuare videochiamare con un clic, solo per fare due esempi, è nella gran parte dei casi un salto nell’ignoto e lascia fuori dalla velocità con cui va la società. Ma qualche soluzione all’orizzonte già c’è.

A Bari nasce il servizio “Nipoti in affitto”, sviluppato proprio per dare supporto a chi con la tecnologia non si sente a proprio agio. Sul sito dedicato, se si è un “nonno” è possibile scegliere il corso in base alle proprie necessità e disponibilità finanziarie imparando così come utilizzare whazzup, come riconoscere una fake news, come fare acquisti online in sicurezza fino a sapere tutto dell’informatica. C’è anche l’area dove candidarsi come nipote/insegnante.

Un’idea intelligente che richiama la modalità del reverse mentoring popolare intorno agli anni ’90, nata con l’idea di formare sulle materie tecnologiche i manager aziendali. Un modello interessante di scambio e incontro tra due generazioni anagraficamente lontane.

Esistono altri progetti di questa tipologia. Da diversi anni l’associazione Assolombarda, con l’Ufficio scolastico lombardo, promuove ADCDigital, un progetto annuale che coinvolge le scuole superiori dove gli studenti insegnano “l’uso di internet” agli over 60. Un progetto di educazione, integrazione e valorizzazione delle competenze dei più giovani in favore di una società più inclusiva.

Anche il Dipartimento dell’Innovazione Tecnologica ha messo le basi per il Servizio Civile Digitale, nella cornice del PNRR, per offrire a tutti i cittadini un’alfabetizzazione digitale: per il triennio 2021-2023 si vogliono coinvolgere circa 9.700 operatori volontari e oltre 100 enti per servizi di facilitazione con l’obiettivo di formare circa 1 milione di cittadini.

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Fonti: Esenex; Innovagione.Gov; Istruzione Lombardia

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