Le compagnie aeree devono effettuare almeno l'80% dei voli abituali per assicurarsi gli slot aeroportuali principali
Un nuovo report di Greenpeace accende ancora i riflettori sul fenomeno dei voli fantasma in Europa. Secondo questa ricerca nei 27 paesi dell’Unione sono operativi oltre 100.000 voli inutili perché vuoti o semi vuoti ma che provocano un ingente danno ambientale, con emissioni di CO2 pari a quelle emesse da 1,4 milioni di automobili.
Tutto questo per mantenere gli slot di decollo e atterraggio nei principali aeroporti internazionali per la cosiddetta regola use it or lose it, usalo o perdilo. Ne avevamo già parlato, scoprendo il perché le compagnie aeree europee stessero facendo volare aerei vuoti, inquinando inutilmente
Di norma le compagnie aeree sono tenute a garantire almeno l’80% dei voli prenotati per assicurarsi il mantenimento degli abituali slot aeroportuali, in base alle normative dell’UE. A causa della pandemia, la Commissione Europea ha momentaneamente portato la soglia al 50% dei voli che sarà poi aumentata al 64% da marzo 2022.
Alle stime allarmanti di Greenpeace si aggiungono quelle di Lufthansa Group: 18.000 voli fantasma gestiti nel corso di tutto l’inverno con l’emissione di circa 360.000 tonnellate di CO2. Al coro di chi chiede una revisione delle situazione c’è anche France-KLM che reclama una maggiore flessibilità e deroghe nell’applicazione di queste regole per via delle ondate pandemiche.
La voce fuori dal coro? Quella del patron di Ryanair che offre una soluzione, in particolare a Lufthansa: invece di piangere lacrime di coccodrillo sul tema del clima potrebbe vendere quei posti e sbloccare la concorrenza in aeroporti come Francoforte, Bruxelles, Vienna. Ma questa è una battaglia puramente commerciale che dura da molto tempo.
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Fonti: Greenpeace; AirFrance