Gli allevamenti italiani di animali da pelliccia devono essere smantellati entro giugno 2022, ma la vita dei visoni superstiti è in pericolo
Lo scorso dicembre abbiamo esultato per la splendida notizia relativa alla chiusura definitiva degli allevamenti di visoni e altri animali da pelliccia in Italia. Un traguardo storico che è stato raggiunto grazie all’impegno alla mobilitazioni di associazioni animaliste e cittadini. Con la messa al bando di questi allevamenti la vita di milioni di animali verrà risparmiata, ma prima di guardare al futuro c’è un’altra questione da considerare: il futuro di migliaia di visoni – esattamente 5.990 visoni – allevati nelle strutture che dovranno essere smantellate entro giugno 2022.
Che fine faranno? Purtroppo non ci sono ancora garanzie sulla loro sopravvivenza. La loro sorte sarà decisa dal decreto del ministero della Transizione Ecologica e dei ministeri di Agricoltura e Salute, che dovrà essere emanato entro il 31 gennaio 2022. Mancano solo 10 giorni quindi al “verdetto”.
Chiediamo al Governo, a partire dal Decreto attuativo che dovrà essere emanato entro il 31 gennaio, di salvare la vita ai 5.990 visoni superstiti e di fare il possibile affinché vengano trasferiti in strutture dove potranno passare il resto della loro vita, come prevede la Legge. – chiedono gli attivisti della LAV (Lega Anti Vivisezione) che da anni si battono contro la crudeltà degli allevamenti di animali da pelliccia – Lo abbiamo fatto con una lettera ai ministri dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli, della Sanità, Roberto Speranza, e della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, con cui chiediamo, tra le altre cose, e relativamente al periodo della dismissione, di “ribadire il divieto di uccisione dei visoni presenti negli allevamenti”, anche ai sensi del comma 980 della a Legge di Bilancio n.234/2021, nonché dell’articolo 544-bis C.P. sul reato di uccisione di animali per crudeltà o senza necessità.
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La vita dei visoni superstiti è in pericolo
Purtroppo non è ancora escluso, infatti, che migliaia vengano sterminati.
È molto probabile che la maggior parte dei visoni venga abbattuta. Questo perché siamo di fronte a circa 7mila esemplari e si tratta di animali selvatici, predatori che non vivono in branco. – ha chiarito qualche settimana fa Simone Pavesi, responsabile dell’Area Moda Animal Free della LAV (Lega Anti Vivisezione) – Inoltre, sono fortemente suscettibili all’infezione da Covid. Quindi c’è la possibilità che molti vengano uccisi. Ciò significa che gli allevatori riusciranno ancora a lucrare sulla pelle di questi animali fino a quando non entrerà in vigore il divieto.
Ma la fine non è ancora certa per questi poveri animali. Infatti, l’emendamento prevede anche la possibilità di trasferire gli animali in strutture preferibilmente gestite direttamente o indirettamente da associazioni animaliste riconosciute. Il nostro timore (e quello degli attivisti) è che a salvarsi sarà soltanto un numero esiguo di visoni…
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Fonte: LAV
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