Guardare una puntata dopo l’altra di una serie TV è un comportamento non sano che può dipendere da problematiche preesistenti
Guardare una puntata dopo l’altra di una serie TV è un comportamento non sano che può dipendere da problematiche preesistenti
Guardare una serie TV dopo l’altra, puntata dopo puntata, non è comportamento sano che può dare dipendenza, un po’ come i giochi online. Uno studio guidato dalla Jagiellonian University (Polonia) dello scorso novembre ha identificato i tratti della personalità che possono portare alla pratica del binge-watching e alle sue conseguenze più pericolose.
Il binge-watching è un fenomeno moderno in cui i telespettatori passano ore e ore a guardare serie TV. E nel “lontano” 2013 la stessa Netflix condusse un sondaggio per capirne la diffusione, constatando che in effetti la tendenza era in crescita e che questa pratica era molto apprezzata nella maggioranza dei casi.
Tuttavia un numero crescente di ricerche suggerisce che potrebbero esserci conseguenze negative a questo comportamento, simili ad altre attività che creano dipendenza come i giochi online. Stando a quanto scrivono i ricercatori polacchi, questa abitudine “compulsiva” è particolarmente problematica nei soggetti caratterizzati da impulsività e istinti di fuga.
I tempi sono in effetti molto cambiati. In passato i telespettatori dovevano attendere la puntata successiva di un teleromanzo o di una telenovela e queste duravano anni se non decenni. In tempi più recenti sono arrivate le serie TV, più brevi ma comunque trasmesse a puntate mandate in onda anche a distanza di una settimana l’una dall’altra. E comunque bisognava pazientemente attendere.
Nel mondo del “tutto e subito” sono arrivate poi le piattaforme ove tutto è caricato e sempre disponibile, ed è arrivato il binge-watching: “spararsi” puntate su puntate una dietro l’altra, “tutte e subito” (o quasi).
E no, non è esattamente un comportamento sano.
Lo studio polacco è stato condotto su un gruppo di volontari composto da 645 partecipanti, sui quali sono stati valutati tramite una scala comportamento impulsivo, difficoltà nel controllo delle emozioni, e altre caratteristiche psicologiche, confrontati sul livello di binge-watching, con un’analisi regressiva per determinare la presenza di eventuali correlazioni.
I nostri risultati mostrano che mancanza di premeditazione, impulsività e tendenza all’evasione sono tutti fattori predittivi significativi di comportamenti problematici legati al binge-watching – scrivono i ricercatori – così come motivazione nell’affrontare la solitudine e nel trascorrere al meglio il proprio tempo libero
Naturalmente, precisano i ricercatori, è prematuro affermare con certezza che il binge-watching sia pericoloso come altri comportamenti che creano dipendenza fino a quando non saranno fatte ulteriori ricerche. Anche perché questo lavoro si è limitato a volontari polacchi e dovrebbe essere almeno esteso ad altre nazionalità.
Ma questi risultati costituiscono comunque un alert sul quale effettuare approfondimenti. Infatti anche l’ansia e la depressione sono risultati fattori significativi e questo non dovrebbe essere ignorato.
Soprattutto perché le piattaforme di streaming hanno tutto l’interesse – e lo fanno – a indurre curiosità. Anche se alcune hanno già apportato alcune modifiche per aiutare gli spettatori a controllare il proprio comportamento, ad esempio introducendo l’opzione per disabilitare la riproduzione automatica di un altro episodio.
Il lavoro è stato pubblicato su Frontiers in Psychiatry.
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Fonte: Frontiers in Psychiatry
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