La catena di supermercati Morrisons sta eliminando la data di scadenza del latte in favore del test di “annusamento”

Per provare a ridurre lo spreco alimentare, la catena di supermercati Morrisons cambia le informazioni relative alla data di scadenza del suo latte

Il latte è il terzo alimento più sprecato nel Regno Unito dopo pane e patate: ogni giorno sono milioni i litri di latte che vengono gettati dai consumatori poiché è stata oltrepassata la data di scadenza riportata sulla confezione, anche se in realtà il prodotto può essere ancora tranquillamente consumato senza conseguenze per la salute. Infatti, latte e altri alimenti freschi possono essere consumati anche fino a due o tre giorni dopo la loro scadenza “ufficiale” – dando ovviamente per assodato un controllo della qualità dell’alimento da parte del consumatore, nonché una sua corretta conservazione.

È proprio questo che ha spinto la catena di supermercati Morrisons, nel Regno Unito, ad eliminare la tassativa data di scadenza dalle confezioni di latte nei suoi punti vendita, sostituendola con una più blanda raccomandazione a consumare preferibilmente entro la data indicata – in questo modo, i clienti saranno autorizzati ad acquistare e consumare il latte anche alcuni giorni dopo la scadenza riportata sulla confezione. Ma non solo: il brand invita i consumatori, prima di bere il latte, ad un “test olfattivo” per verificare personalmente la genuinità del prodotto acquistato: del resto, anche i nostri genitori e i nostri nonni si affidavano al proprio naso per controllare che il latte fosse ancora buono da bere e non fosse inacidito. In questo modo, i produttori sperano di limitare lo spreco di latte, che ogni anno si traduce in circa 490 milioni di pinte che finiscono negli scarichi – almeno 85 delle quali gettate via ancora buone ma solo perché la data di scadenza è stata superata.

La nuova dicitura, con l’aggiunta della parola entro, guida i consumatori verso un acquisto più consapevole ed un consumo più responsabile di un bene prezioso, soprattutto perché ottenuto dallo sfruttamento delle mucche da latte negli allevamenti intensivi – che si traduce in sofferenza degli animali e aumento delle emissioni di metano nell’atmosfera. Un altro buon motivo per non sprecarlo e, anzi, un invito ad un suo uso moderato.

La catena di supermercati Morrisons sta compiendo molti passi in direzione di una spesa sostenibile, attenta all’ambiente e agli sprechi, rispettosa delle risorse naturali. Solo qualche mese fa aveva annunciato l’eliminazione della plastica usata per confezionare le banane, il secondo prodotto fresco più acquistato nei suoi punti vendita – sostituita da fascette in carta riciclata che raggruppano le banane e mostrano al consumatore informazioni utili sul prodotto, come il peso o la provenienza dei frutti. Questo porterà a una riduzione della produzione di rifiuti plastici di circa 180 tonnellate all’anno.

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Fonte: BBC

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