Scienza e food design per rimodellare la pasta: uno dei simboli della cultura italiana e realizzare un prodotto più sostenibile per il pianeta
Non toccateci la pasta o ci arrabbiamo. O forse ci incuriosiamo. Il Morphing Matter Lab, presso l’Università Carnegie Mellon della Pennsylvania, ha condotto uno studio circa la possibilità di realizzare pasta, a base di acqua e semola, che possa cambiare forma durante la cottura, al fine di rendere più sostenibile il trasporto di questo alimento.
Lo studio universitario
Il progetto si chiama Morphing Pasta and Beyond e raggruppa un team di 17 ricercatori che da circa tre anni studiano come creare una pasta piatta che, grazie a micro scanalature impresse sulla superfice dell’impasto, possa cambiare aspetto una volta avviato il processo di cottura. Fino ad ora sono stati realizzati mini spaghetti, conchiglioni, simil-garganelli e altre forme stondate.
Benefici della morphing pasta
L’idea è nata osservando gli imballaggi piatti dei mobili e la facilità del relativo spostamento. Per le aziende che commerciano pasta nei paesi esteri questa potrebbe rappresentare un’ottima soluzione in quanto si eliminerebbe una buona percentuale di aria all’interno dei singoli pacchi di pasta. Si limiterebbe inoltre la quantità di plastica utilizzata sia per la classica confezione da scaffale che per gli imballaggi. Inoltre, assicurano i ricercatori, la pasta cuoce in minor tempo e tiene meglio la cottura al dente.
Ecologia, sostenibilità e sapore genuini: questi i pilastri dello studio condotto dal Morphin Lab che potrebbe aprire le porte anche per prodotti gluten-free.
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Fonte: Morphing Pasta and Beyond
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