L'ateneo napoletano è il primo a proporre una lezione al buio per mettere gli alunni vedenti nelle stesse condizioni di quelli non vedenti
L’ateneo napoletano è il primo a proporre una lezione al buio per mettere gli alunni vedenti nelle stesse condizioni di quelli non vedenti
L’università degli studi di Napoli L’Orientale lancia un’iniziativa all’insegna dell’inclusione e della parità di diritti: la “lezione al buio”. Si tratta, in pratica, di una lezione accademica che verrà svolta completamente al buio, nella quale gli studenti saranno invitati a calarsi nei panni delle persone non-vedenti e a comprendere le difficoltà e le problematiche connesse alla fruizione della didattica da parte di una persona cieca. La lezione è quella di Economia e Gestione delle Imprese internazionali e si terrà domani, 16 dicembre, nell’aula 4.1 di Palazzo Giusso. L’iniziativa è nata da una collaborazione fra l’ateneo e l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, rappresentata dal dottor Mario Mirabile. Come si legge nella comunicazione di ateneo:
Come dice la Costituzione nell’art. 3 tutti i cittadini hanno pari dignità sociale. Perché questo sia reale nel diritto allo studio però non si può ragionare in un’ottica di uguaglianza ma è necessario ragionare in un’ottica di equità ed inclusione. Tutti i cittadini, quindi, devono ricevere gli aiuti necessari per raggiungere le stesse possibilità di formazione. In questo modo quei cittadini che apparentemente sono un peso per la società possono non solo non essere relegati alle professioni di massa, come il centralinismo e la massoterapia per i non vedenti, ma divenire delle vere e proprie risorse per la società tutta.
È la prima volta in Italia che si svolge un’iniziativa simile che, oltre ad essere uno “scambio delle parti” fra vedenti e non-vedenti, vuole mostrare quanta strada può e deve essere ancora fatta in direzione di una inclusività piena e concreta di tutti gli alunni: molti infatti sono i limiti contro cui le persone disabili sono costrette a scontrarsi quando si tratta di istruzione. La lezione sarà un’esperienza per tutti i partecipanti e, si spera, un primo passo verso una didattica più attenta alle problematiche degli alunni.
Gli studenti vedenti saranno accompagnati dai non vedenti all’interno dell’aula completamente al buio: lì, si siederanno e parteciperanno alla lezione. Alla fine dell’esperienza, è previsto un momento di confronto fra gli studenti e gli organizzatori, in cui i partecipanti commenteranno la lezione, le difficoltà incontrate nel seguirla, la percezione che hanno avuto dello spazio: paradossalmente, gli studenti vedenti saranno svantaggiati, essendo abituati a fare molto affidamento sul senso della vista; al contrario, quelli non vedenti sapranno orientarsi nello spazio buio poiché già di solito non hanno la possibilità di vedere. Tutte le risposte raccolte diventeranno poi materiale di studio per le università e le scuole.
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Fonte: UNIOR
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