Con gli scarti delle loro prede, le volpi bianche dell'Artico "concimano" inconsapevolmente il suolo attorno alle loro tane
Con gli scarti delle loro prede, le volpi bianche dell’Artico “concimano” inconsapevolmente il suolo attorno alle loro tane, dando vita ad una folta vegetazione
Camminando nel gelo della tundra artica, la tana di una volpe bianca è individuabile da un miglio di distanza. Questo, malgrado il manto dell’animale si mimetizzi perfettamente con la neve che la circonda e la tana stessa sia ben occultata. Tuttavia, la presenza di molta vegetazione attorno alla tana è un segnale inequivocabile della presenza della volpe. Sì, perché questo animale è solito dedicarsi alla cura del proprio giardino!
Siamo portati a pensare al giardinaggio come ad un’attività esclusivamente umana, e invece anche molti animali si “occupano” di un loro giardino – talvolta in maniera inconsapevole. Innanzitutto praticamente tutti i predatori, quando lasciano le carcasse delle loro prede a decomporsi nell’ambiente, stanno fornendo nutrimento al suolo. Ma nel caso della volpe artica, l’azione benefica nei confronti della vegetazione che la circonda non si limita a questo.
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nature, infatti, la concimazione del terreno attraverso gli scarti delle prede è molto più efficace se fatta dalla volpe bianca. Questo perché l’animale vive in un’area povera di nutrienti – la tundra artica – che beneficia più di altre degli elementi nutritivi provenienti dalle carcasse degli animali morti. Ma non è l’azione di una singola generazione di animali a fare la differenza: le volpi, infatti tendono a lasciare “in eredità” le loro tane alle generazioni successive (alcune tane hanno anche centinaia di anni), e questo amplifica il loro effetto benefico nei confronti del terreno. Nel tempo, la terra intorno alle loro tane diventa sempre più verde, in contrasto con la terra arida intorno a loro.
Per le volpi artiche, che vivono in un luogo particolarmente ostile alla sopravvivenza, la tana rappresenta la loro ancora di salvezza: lì vi allevano i piccoli si nascondono dai predatori, si proteggono dal feroce freddo dell’Artico. Inoltre, vi nascondono le scorte di cibo e le provviste raccolte per la stagione invernale: si pensi che, in una sola stagione, possono catturare anche centinaia di uova di oca e altre prede, per avere cibo a sufficienza nei mesi più freddi. Per osservare meglio gli effetti della presenza delle volpi nell’ambiente che circonda le loro tane, i ricercatori hanno utilizzato immagini satellitari, dalle quali si evince la presenza di vegetazione rigogliosa proprio in corrispondenza delle tane e non altrove: quindi, si può dire che questi animali siano dei veri e propri “ingegneri” della natura, in grado di modificare profondamente l’ambiente attorno a loro.
Purtroppo, però, la volpe artica è minacciata di estinzione a causa del riscaldamento globale che sta provocando lo scioglimento dei ghiacciai e la progressiva riduzione del suo habitat naturale, favorendo invece l’espansione della popolazione della volpe rossa.
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Fonte: Nature
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